LECCE – Un modello nazionale ed europeo. Carlo Salvemini gonfia il petto. E con orgoglio annuncia l’adozione del Piano comunale delle Coste, un provvedimento dal chiaro significato politico, così come conferma il sindaco. Il Piano è uno strumento dinamico e flessibile capace di adattarsi alle continue trasformazioni del litorale. “Offrirà opportunità nuove non solo in ambito turistico-balneare ma anche associate al nostro paesaggio prevedendo così servizi diversificati”, ha assicurato l’assessore Rita Miglietta che ha messo a punto questo strumento varato dopo un lungo periodo di gestazione al quale hanno contribuito alcuni stakeholders della città.
L’obiettivo di Palazzo Carafa è quello di garantire un’offerta diversificata e multifunzionale. Ergo, “a stabilimenti balneari e spiagge libere con servizi è associata una offerta per chioschi con valenza culturale” creando nuove opportunità di impresa balneare, culturale e sportiva.
Discorso a parte merita il fenomeno dell’erosione costiera che interessa, con una certa “gravità”, 4,4 chilometri di costa leccese. L’Amministrazione comunale chiama in causa direttamente i titolari dei dieci stabilimenti balneare al momento più a rischio, “interessati dunque ad interventi più urgenti”. “Dovranno effettuare un monitoraggio per tre anni – ha spiegato l’assessore Miglietta – Se l’erosione si stabilizza, attraverso la realizzazione di opere di mitigazione e di valorizzazione paesaggistica la concessione continuerà ad esistere, in caso contrario verranno attivati altri strumenti (come le spiagge libere con servizi) grazie ad un meccanismo dinamico”.
Gli stabilimenti balneari passeranno dagli attuali 27 a 26; le spiagge libere con servizi passeranno da 0 a 24 (per il momento ne saranno concesse solo 12); i chioschi passeranno da 2 a 11 (8 dei quali con attività di divulgazione cultural e naturalistica); le concessioni di tipo sportivo per sport acquatici (surf, windsurf, kite surf, sup, eccetera) da 0 a 4; le strutture per giochi acquatici da 0 a 2; nascerà un Centro tartarughe a Frigole all’interno del complesso dell’Idrovora; i punti di ormeggio e i corridoi di lancio per piccole imbarcazioni passeranno da 0 a 9.
Un Piano, tuttavia, che non convince gli imprenditori balneari, sia sul piano temporale (approvato a ridosso di Ferragosto e in attesa delle dovute osservazioni) e sia sul piano dei contenuti. “La Sovrintendenza – ha ricordato Mauro Della Valle, presidente di Federbalneari Salento – ha dato parere negativo al mantenimento delle strutture. Un provvedimebnto che si scontra con le promesse legate alla destagionalizzazione: così facendo come potremmo fornire servizi come la piccola ristorazione, o l’apertura di scuole di kite, surf, canottaggio e altri sport?
Il Piano è stato redatto dal gruppo di lavoro composto dal geologo Stefano Margiotta , dal biologo Leonardo Beccarisi, dall’ingegner Luciano Ostuni, dall’architetto Davide Rizzo e coordinato dall’architetto Sabina Lenoci. Consulenza per la Vas e la Vinca del professor Giovanni Zurlini e della professoressa Irene Petrosillo.
Si apre ora, a partire dalla pubblicazione del Piano sul sito istituzionale del Comune (prevista per mercoledì 12 agosto), la fase delle osservazioni, della durata di 30 giorni, durante la quale sarà possibile per gli stakeolders presentare proprie valutazioni che saranno poi valutate dal Consiglio Comunale entro ulteriori 30 giorni. Dopo l’approvazione in Consiglio il Piano sarà trasmesso alla Giunta Regionale che, entro 60 giorni, si esprimerà sulla compatibilità del Piano comunale delle coste di Lecce con il Piano regionale delle coste. Una volta ottenuto il via libera dalla giunta regionale, il Piano sarà definitivamente approvato dal Consiglio comunale di Lecce.
Facebook
Instagram
RSS