LECCE – Solo otto giorni fa il Lecce dava l’addio alla serie A, perdendo in casa contro il Parma. Le ore che sono seguite al triste evento non sono state facili per il club, ma adesso la dirigenza presieduta da Saverio Sticchi Damiani prova a superare l’amarezza e lo fa con un colpo importante, presentando la nuova figura di spicco dell’area tecnica della società giallorossa. Nella cornice del nuovo Palazzo B/N di proprietà di De Picciotto, una dei soci proprietari del club, la dirigenza in gran completo ha voluto presentare alla stampa il nuovo progetto tecnico che vedrà come cardine Pantaleo Corvino, uno dei personaggio più influenti del calciomercato italiano di ritorno nel club dopo 15 anni di assenza.
Hanno manifestato la loro gioia per l’accordo raggiunto il vicepresidente Liguori, l’amministratore delegato Adamo e soprattutto il presidente Saverio Sticchi Damiani. «La settimana trascorsa è stata amarissima – così inizia la conferenza il numero uno del club giallorosso – ma già prima che si concretizzasse la retrocessione c’eravamo riuniti tutti noi soci per delineare i nuovi progetti societari. Vogliamo cambiare modo di programmare il futuro del club, provando a patrimonializzare le risorse tecniche presenti in squadra. Fino ad ora abbiamo puntato solo al risultato sportivo dedicando quasi tutte le risorse alla prima squadra. D’ora in avanti proveremo a costruire dedicando delle risorse al settore giovanile, con l’ambizione di tornare in A nel giro di qualche stagione. Naturalmente oltre ad essere dirigenti, siamo anche tifosi e quindi non ci tireremo indietro se già a metà campionato i risultati ci dicessero che possiamo ambire alla promozione.»
Sticchi Damiani, quindi, vuole tornare in Serie A, ma senza l’assillo di dover vincere subito il campionato cadetto. Questo, però, cozza un po’ con la scelta della società che ha preso Corvino, un dirigente che nelle sue precedenti esperienze in B ha sempre concluso il campionato con la promozione, due volte con il Lecce e una volta con il Bologna. «Quando noi soci abbiamo acquisito la società, eravamo in C e dovevamo vincere a tutti i costi quel torneo. Alla fine ne abbiamo vinti due di campionati. Bisogna ringraziare Meluso che ha fatto un ottimo lavoro in questi quattro anni. La persona che lo sostituisce come responsabile dell’Area tecnica è la stessa che me lo consigliò quattro anni fa e dico ciò per farvi capire che mi sono sempre affidato a Corvino per dei consigli. Ogni volta che mi confrontavo con lui, facevo qualche battuta e speravo vivamente di farlo tornare a Lecce. Sono felice che adesso abbia prevalso il cuore e il legame con la sua terra, altrimenti sarebbe stato impossibile sottoscrivere un accordo con un elemento che è un pezzo da novanta del calcio italiano con un curriculum di grandissima levatura.»
Pantaleo Corvino si occupa di calcio da sempre, ed è il classico uomo che si è costruito da solo passando dalla terza categoria alla Champions League con la forza dei risultati. La scelta di firmare per il Lecce è stata dettata soprattutto dalla voglia di tornare ad essere grande nella sua terra dopo quindici anni in cui ha voluto confrontarsi con altre realtà. «Sono molto emozionato per questo ritorno in un club che ho lasciato in Serie A e che lì vorrei riportare alla fine di questo nuovo percorso insieme (salvezza con Zeman in panchina nell’estate del 2005 n.d.r.).» Così afferma il nuovo responsabile dell’area tecnica giallorossa. Adesso c’è bisogno di pazienza per costruire qualcosa di importante. Per il momento non andrò a rivoluzionare lo staff e farò come nel ‘98, quando arrivai per la prima volta nel club. All’epoca c’era Sonetti e nel settore giovanile si stava affacciando Robertino Rizzo a cui poi affidai la Primavera.»
Corvino ha già parlato con Liverani e vuole affidare a lui le chiavi della squadra. «Liverani mi piace molto e lui lo sa. Ancora dobbiamo vederci perché è fondamentale guardarci negli occhi prima di iniziare questa avventura che spero ci conduca agli obiettivi prefissati. In squadra avrò bisogno di gente motivata e non voglio persone che hanno pochi stimoli. Per costruire una rosa importante ci vorrà un buon mix tra gente di esperienza e giovani. Chi pensa che mi basi solo sui giovani si sbaglia di grosso.»
Il fattore giovani, se non sarà ancora determinante per la prima squadra, lo sarà senza dubbio in prospettiva. «Quando ci siamo incontrati con la dirigenza ho voluto dire la mia in base alle esperienze maturate. È importante costruire qualcosa che parta da un centro per il settore giovanile. Sono qui per formare giocatori allenatori e dirigenti a cui poter affidare in futuro il mio lavoro.»
Non tutti i tifosi sono stati contenti del ritorno di Corvino a Lecce, ma lui non l’ha presa male perché conosce nel profondo in modo di pensare dei tifosi giallorossi. «Io cerco sempre di fare il bene del Lecce e anche in passato ho ricevuto critiche iniziali per alcune scelte compiute, ad iniziare da quella di far arrivare Zeman che veniva da una retrocessione in C con l’Avellino. I tifosi del Lecce sono passionali, ma anche di cuore ed, infatti, non potrò mai dimenticare l’affetto che hanno provato per me quando mi operai nel 2002. Se ho sbagliato in passato l’ho fatto solo per il troppo amore per il Lecce.»
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