LECCE – Soffia un venticello pericoloso nella maggioranza di Palazzo Carafa. L’ennesima sortita del capogruppo del Pd Antonio Rotundo che ha innescato una polemica sulle aree verdi affidate alla Lupiae Servizi e che fa seguito ad un’altra chiara presa di posizione sui debiti fuori bilancio, rischia di aprire una crepa nei rapporti tra il partito democratico e gli altri alleati. Nei giorni scorsi Rotundo ha denunciato una situazione di “degrado e incuria del verde pubblico” in città e una manuntenzione del tutto inadeguata”. Di qui la richiesta di nominare immediatamente un direttore di esecuzione del contratto che “vigili sul servizio”.
Parole che non sono piaciute a più di qualcuno all’interno della maggioranza guidata dal sindaco Carlo Salvemini. Ma ad uscire allo scoperto al momento è stato il consigliere comunale Gigi Valente. “Mi spiace che il Pd, unico partito di una coalizione composta da diverse liste civiche, non abbia chiarito e discusso l’argomento in seno alla propria maggioranza. Mi auguro che in futuro qualunque situazione venga discussa e risolta “in maggioranza”. Della serie i panni sporchi vanno lavati in famiglia. E sulla vicenda rincara la dose il coordinatore provinciale di Puglia Popolare Luigi Mazzei. “Ma il Pd è un partito di maggioranza? Semplici informazioni che un partito con due Assessori e quattro Consigliere potrebbe ottenere dagli uffici con una semplice informazione diretta, si trasformano in roboanti polemiche interrogazioni. Bastava prendere visione del cronoprogramma degli interventi di manutenzione stilato dall’Assessorato all’Ambiente e verificare se il lavoro fosse stato svolto in maniera impeccabile dalla Lupiae. Che risulta documentato fotograficamente”. Quindi la stoccata finale: “Rotundo forse confonde le aziende che svolgono altra manutenzione del verde in città con la Lupiae. Tra le prerogative di un Consigliere Comunale vi è certamente quello di controllo e verifica dell’attività amministrativa, che andrebbe esercitata informandosi bene sulle segnalazioni e controllando, nel caso in questione, se i lavori siano stati eseguiti a regola d’arte”.
Insomma, qualche scricchiolio c’è ed è evidente, e non è passato certo inosservato. E si aggiunge ai malumori e ai mugugni “pandemici” di più di un esponente della maggioranza.
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