BRINDISI – È negativo il tampone effettuato sul primo paziente sottoposto a infusione di plasma autoimmune all’ospedale “Antonio Perrino” di Brindisi. La notizia è stata diffusa dal direttore dell’unità operativa di Malattie Infettive dottor Domenico Potenza, che invitando alla cautela conferma che “è presto per trarre conclusioni anche se il paziente ha tratto benefici dal trattamento”.
Sottoposto a tre cicli di infusione tra sabato e lunedì, il soggetto trattato con plasma non ha avuto alcuna reazione febbrile e lo stato generale, pare migliorato. “Riesce a stare per un po’ di tempo senza la maschera che eroga ossigeno, la frequenza respiratoria si è quasi normalizzata e il dosaggio delle citochine ha rilevato un’assenza di infiammazione”. L’ultimo tampone è risultato negativo a ventiquattro ore dalla somministrazione della terapia ma “questo non significa che sia guarito – specifica il dottor Potenza – nonostante la carica virale sia notevolmente ridotta”. Nei prossimi giorni si procederà con monitoraggio radiologico della polmonite, per verificare l’eventuale miglioramento.
Il 7 maggio scorso l’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa) e l’Istituto Superiore della Sanità hanno comunicato di aver avviato uno studio comparativo per la valutazione dell’efficacia del plasma autoimmune prelevato da pazienti guariti dall’infezione, su pazienti con presenza di malattia da moderata a grave. L’ospedale Perrino ha immediatamente aderito al protocollo della Regione Puglia. “Partecipano a questo studio – ha spiegato Potenza – varie unità operative degli ospedali pugliesi (Malattie infettive, Pneumologia e Medicina interna) che hanno il compito di individure i pazienti candidabili al trattamento. Ai Centri trasfusionali regionali, invece, è affidata la selezione di pazienti donatori, la valutazione dell’idoneità e la raccolta e conservazione del plasma”.
L’individuazione del paziente è avvenuta tramite collaborazione tra il reparto di Medicina interna del nosocomio brindisino e il reparto diretto dal dottor Potenza. L’infezione da Coronavirus con polmonite grave, rilevata a fine marzo ha reso necessario il ricovero della persona contagiata, prima nel reparto Malattie infettive e, in seguito al peggioramento, in Terapia intesiva. Dopo il trasferimento in Medicina interna, il paziente è “ritornato nel mio reparto e dal 29 marzo al 20 maggio è stato sottoposto a sei tamponi, tutti positivi”.
Il dottor Potenza auspica alla realizzazione in breve tempo, di una terapia farmacologica efficace e che si debba ricorrere all’utilizzo del plasma autoimmune solo in casi eccezionali pur sostenendo che “è meglio disporre di un’arma in più per la lotta contro il Coronavirus”.
Rivolge infine un appello a tutte le persone che hanno contratto infezione da Coronavirus, a contattare il Centro Trasfusionale dell’ospedale “Perrino”, in modo che si possa valutare l’eventualità di una donazione.
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