BARI – La Coldiretti Puglia ha accolto con soddisfazione il via libera ai 35 milioni di euro per i frantoi oleari salentini deciso nel primo Comitato di Sorveglianza interministeriale Mipaaf, Mise, Sud e Coesione territoriale, con la Regione Puglia, insediatosi al Ministero delle Politiche agricole per dare piena attuazione al Piano di Rigenerazione dell’olivicoltura da 300 milioni di euro.
“Ringraziamo il Ministro Bellanova per la indispensabile stretta che sta dando alla piena attuazione agli interventi per sostenere olivicoltori, frantoiani e vivaisti – ha affermato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – La misura relativa ai 35 milioni di euro, che sarà attivata da Agea, rappresenta un primo step importante per gli interventi ‘Salva Frantoi’ con strutture dismesse, vendute all’estero e oltre 100 frantoi che non riapriranno più i battenti a causa della grave crisi causata dalla Xylella nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto negli ultimi 6 anni”.
La Xylella fastidiosa ha minato profondamente l’intero tessuto produttivo olivicolo e oleario del Salento con una perdita progressiva della produzione lorda vendibile dai 50 milioni di euro della campagna 2016-2017 ai 300 milioni di euro della campagna 2018-2019. i frantoi cooperativi, aziendali e industriali, hanno registrato un calo significativo del quantitativo di olive molite del 50% nella campagna 2016- 2017, del 75% nella campagna 2017-2018 e del 90% nella campagna 2018-2019, con l’equivalente crollo del fatturato e la riduzione del personale impiegato del 90%, oltre al danno stimato per difetto al patrimonio olivetato di 1,6 miliardi di euro”.
“Serve dare immediata e piena attuazione al piano con decreti attuativi e bandi ad hoc si tradurrebbe in una boccata d’ossigeno essenziale per le aziende agricole e gli agriturismi che stanno affrontando l’ennesima crisi economica a causa del coronavirus – spiega Muraglia – Il Piano di rigenerazione per l’area infetta del Salento assegna maggiori risorse agli agricoltori con gli interventi compensativi sulle calamità naturali e sulla sottomisura 5.2 del Psr e non è ipotizzabile alcun ritardo o rinvio, perché il Salento ha già pagato a caro prezzo gli anni di errori, incertezze e scaricabarile nella gestione regionale della malattia”.
“Abbiamo bisogno – conclude Muraglia – di un impegno risoluto per salvare la filiera dell’olio extravergine di oliva, consentendo agli agricoltori di espiantare e reimpiantare sbrurocratizzando le procedure così come previsto dal Decreto Emergenze sostenendo gli agricoltori, i florovivaisti e i frantoiani salentini, tutti in grave crisi di liquidità. Gli agricoltori hanno bisogno di ricostruire il proprio futuro imprenditoriale, anche attraverso la diversificazione colturale, con la immediata spesa delle risorse”.
La situazione nel territorio salentino è assai preoccupante. Secondo Coldiretti Puglia “gli agricoltori sono senza reddito da 6 anni, si contano milioni di ulivi secchi, i frantoi sono stati svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, sono andati persi 5mila posti di lavoro nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il ‘disastro colposo’ nel Salento.
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