LECCE – La Giunta comunale ha approvato il riassetto del Trasporto Pubblico Locale in città. Un provvedimento che razionalizza i percorsi del bus urbani, riorganizza linee e fermate, garantisce il collegamento dei quartieri con il centro e con i grandi attrattori urbani (stazione ferroviaria, ospedale Vito Fazzi etc.). Il riordino è stato messo a punto, con la collaborazione di Sgm spa, dal gruppo di lavoro costituito in seno all’assessorato alla Mobilità, composto da tecnici comunali e consulenti dell’Amministrazione in materia di mobilità sostenibile, e rappresenta un tassello fondamentale del più generale Piano Urbano della Mobilità sostenibile (Pumps) a cui l’amministrazione è al lavoro come obiettivo di mandato.
Il riassetto sarà operativo dal 2021, e rappresenterà il piano di esercizio della nuova gestione del trasporto pubblico a Lecce che succederà a Sgm (società in scadenza il prossimo 31/12).
Rispetto al passato i bus urbani leccesi percorreranno circa 900mila chilometri in più all’anno, grazie all’aumento dei servizi minimi finanziati dalla Regione Puglia, 2.417.388 Km/anno (erano 1.560.224) su una rete di linee lunga 244 chilometri (la precedente, tortuosa, rete di percorsi impegnava i bus su 327 chilometri). I mezzi in esercizio saranno 46 (36 autobus e 10 filobus) al posto dei precedenti 28. Le linee di trasporto saranno 19, i cui percorsi non subiranno variazioni (se non in termini di frequenze) tra orario invernale ed estivo.
Il nuovo sistema del trasporto pubblico locale leccese si caratterizza per la “gerarchizzazione” delle linee su più livelli.
Tre le linee “portanti”: una diametrale (linea M1) che collegherà, attraversando il centro cittadino, il City terminal con la Stazione Ferroviaria; due “circolari” (C2 e C3) che percorreranno la circonvallazione in entrambi i sensi di marcia, permettendo il raccordo delle linee radiali e suburbane tra loro e con la linea portante M1.
Nove linee “radiali” collegheranno i quartieri della città con il centro (alla fermate “Costa” e “Via XXV Luglio”) e collegheranno tra loro i principali attrattori urbani: R4 dal quartiere Kolbe, R5 da San Sabino, R6 dal quartiere attorno via Merine, R7 dal quartiere Leuca (con capolinea a Tempi Nuovi), R9 da Borgo Pace, R10 dai Salesiani, R11 dall’Ospedale Vito Fazzi. R8 collegherà la Stazione Ferroviaria all’Ospedale Vito Fazzi, R12 la Casa Circondariale al City Terminal.
Sette linee di tipo suburbano collegheranno le frazioni e le marine al centro città: S13 collegherà il City Terminal con Ecotekne. S14 Giorgilorio, S15 Villa Convento (entrambe con capolinea a Porta Napoli). S16 San Cataldo (fermata “Costa”), S17 Frigole (fermata “City Terminal”), S18 Torre Chianca e S19 Torre Rinalda (fermata “Porta Napoli”).
Nel disegno dei percorsi del nuovo Trasporto Pubblico, il gruppo di progettazione ha utilizzato la logica di indirizzare il transito dei mezzi pubblici sugli assi stradali principali evitando la tortuosità delle strade secondarie, garantendo punti di fermata a distanze accettabili rispetto agli attuali. Nel complesso le soluzioni di linea adottate hanno consentito una rimodulazione complessiva della lunghezza della rete di trasporto da 327 a 249 chilometri.
I mezzi pubblici leccesi saranno attivi più ore al giorno rispetto alle 14 ore di servizio del vecchio sistema. Il nuovo orario invernale (settembre-giugno) prevede infatti che i mezzi circolino per 16 ore nei giorni feriali (dalle 6 alle 22, dal lunedì al venerdì), per 18 ore il sabato (6-24) e per 14 nei giorni festivi (8-22). L’orario estivo (giugno-settembre) prevede invece mezzi in funzione per 18 ore nei giorni feriali (dal lunedì al sabato dalle 6 alle 24) e per 16 ore nei festivi (8-24).
Riguardo alla frequenza dei mezzi, il riassetto del Trasporto pubblico locale ha operato una distinzione tra le fasce orarie di punta (07.00 – 09.30, 11.30-14.00, 16.00,21.00) e fasce di morbida (06.00-07.00, 14.00-16.00, 21.00-22.00). Nelle fasce orarie di punta i mezzi pubblici a Lecce avranno una frequenza di 10 minuti sulle linee portanti, di 15 minuti sulle radiali e di 60 minuti sui collegamenti con frazioni e marine. Nell’esercizio estivo le frequenze per le marine saranno incrementate notevolmente. San Cataldo e Torre Chianca saranno collegate al centro città con frequenze di 30 minuti dalle 9.30 alle 20.30 (e di un’ora nelle restanti fasce).
Altra importante novità, la valorizzazione dei parcheggi di interscambio e della “integrazione modale”. Con il riassetto il Foro Boario sarà servito dalle linee M1, C2 e C3 con frequenza di punta di 6 corse/ora (10 minuti); Settelacquare sarà servito dalla linea R5 con frequenza di punta di 6 corse/ora; Torre del Parco sarà servito dalle linee R6, C2 e C3 con frequenza di punta di 6 corse/ora. L’integrazione modale (la possibilità per l’utente integrare trasporto locale bus con altri mezzi, es. treno o bus extraurbani) sarà garantita dalle linee portanti M1, C2 e C3.
“Siamo ad un punto di svolta per il trasporto pubblico in città – dichiara il sindaco Carlo Salvemini – il riordino ci consente di mettere a disposizione dei cittadini un sistema di linee e frequenze razionali, che costituiscono una offerta di trasporto pubblico pensata per essere attrattiva per chi intende muoversi in città senza utilizzare l’automobile. Siamo pronti a sperimentare il nuovo sistema, apportando i necessari correttivi che si renderanno evidenti. Ringrazio il gruppo di lavoro che ha dedicato mesi di studio ed energie a questo obiettivo, ringrazio Sgm il cui contributo è stato importante”.
“Al fine di aumentare la domanda del trasporto pubblico è indispensabile incrementare la qualità dell’offerta – dichiara l’assessore alla Mobilità, Marco De Matteis – Questo nuovo Piano modifica in maniera significativa l’offerta estendendo il servizio nel corso della giornata, sia feriale sia festiva sia in inverno che in estate, aumentando le frequenze soprattutto nelle fasce orarie di punta per consentire veramente agli studenti e a chi lavora di sostituire con semplicità e senza perdite di tempo la propria auto col mezzo pubblico. Abbiamo lavorato affinché il mezzo pubblico possa essere considerato una proposta di mobilità alternativa, preferibile perché più comoda, efficiente ed economicamente vantaggiosa e non necessariamente per questioni di bisogno. Avere un sistema di trasporto pubblico efficiente e utilizzato significa garantire a tutti una qualità della vita migliore che passa dalla riduzione considerevole dell’inquinamento dell’aria e acustico e dal notevole decongestionamento dal traffico urbano”.
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