Di seguito la lettera inviata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sul caso coronavirus
Egregio Presidente,
prima o poi questo virus doveva arrivare anche nel Salento, lo sapevamo di non essere immuni ma la coscienza di chi guida la sanità in Puglia deve portare a decisioni importanti, rapide ma coscienziose. Avremmo potuto fare scelte più oculate, come ad esempio in occasione della partita Lecce-Atalanta (che ancora non abbiamo contezza dei danni che potrebbe aver causato).
La riapertura del reparto infettivi all’Ospedale di Galatina è apprezzabile ma non basta! Non basta perché il primo caso di coronavirus è stato una persona che aveva a che fare con molti soggetti e che quindi potrebbe aver scatenato un susseguirsi di contagi. Questo potrebbe portare ad una diffusione del contagio incredibilmente alta ed ingestibile con i nostri presidi ospedalieri.
Nardò, ad esempio, che è la seconda città più grande e popolosa della Provincia di Lecce, nel corso di questo ventennio ha visto prima ridurre i posti letto a disposizione del Nosocomio San Giuseppe Sambiasi di Nardó, poi chiudere alcuni reparti importanti come l’ostetricia e l’ortotopedia e poi definitivamente chiudere ospedale e pronto soccorso, con in attività solo il reparto di “ex lungodegenza” con una quindicina di posti letto.
Il comune di Nardó ha un bacino di utenza di oltre 100mila abitanti, a causa anche dei molti paesi limitrofi e può contare su di una struttura non fatiscente come altre strutture presenti in Provincia.
Pertanto Le chiedo per il bene di questa popolazione di riaprire in questo momento di emergenza sanitaria i reparti e ripristinare i posti letto che potrebbero servire per curare i pazienti prossimi al contagio.
Sicuro di una sua veloce e positiva azione per il bene della salute di tutti gli abitanti del territorio neretino e dei vicini comuni limitrofi, porgo distinti saluti.
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