“Quella che stiamo vivendo è una grave emergenza che, purtroppo, non ha risparmiato neppure noi, estremo lembo a sud-est della Penisola. E’ dell’altro ieri la notizia del primo contagiato da Coronavirus nel Salento e dei tanti obbligati alla quarantena. Ma, ben prima del diffondersi di questa notizia, gli effetti della malattia arrivata dalla Cina si sono fatti pesantemente sentire sul nostro territorio. Un territorio che, come sappiamo, vive soprattutto di turismo, di comparti ad esso collegati (società di trasporti, pullman, taxi, guide turistiche). Per non parlare del commercio (negozi in città e gallerie nei centri della grande distribuzione), del comparto cultura, cinema e teatri. Senza dimenticare la ristorazione e le produzioni, come l’agroalimentare, destinate all’esportazione. Da qualche settimana è purtroppo tutto fermo.
Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo decreto con le misure per il contenimento dei contagi da coronavirus, decreto che di fatto suddivide l’Italia in quattro zone. Poi lo stesso Governo ha elaborato, sempre per decreto, ulteriori misure per il sostegno economico a cittadini, famiglie, lavoratori e imprese, connesse all’emergenza sanitaria per la diffusione del COVID-19. Ovviamente gran parte di quelle misure sono – com’è giusto che sia – a vantaggio delle cosiddette “zone rosse”, le più colpite dal contagio. Ma se la nostra non è zona rossa per numero di contagi, lo è sicuramente per le gravi ripercussioni sul sistema economico-sociale. E se non si interviene subito, è altissimo il rischio di incrementare il divario già esistente rispetto ad altre zone d’Italia. Per questo, come Lega, chiediamo che le misure straordinarie di sostegno, varate dal Governo nazionale, siano immediatamente estese anche alle regioni del Mezzogiorno e al nostro Salento”.
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