“Nessun aut aut al governo Conte, ma c’è bisogno di una decisa correzione”. Dai padiglioni del Btm di Lecce, il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova spiega le ragioni che hanno portato allo strappo nella maggioranza di Governo, dalla prescrizione al reddito di cittadinanza, e indica la strada da seguire. “Se siamo così ingombranti e siamo considerati fastidiosi, allora siamo molto disponibili a continuare a fare il nostro lavoro anche da un’altra postazione che non è quella del governo”. C’è un però. “Una cosa deve essere chiara – fa sapere Teresa Bellanova – quando si apre il mercato dei responsabili – così come vengono definiti i parlamentari che dovrebbero sostituire eventualmente nella maggioranza deputati e senatori di Italia Viva (ndr) – al fianco c’è la bancarella dei valori. Quando qualche autorevole dirigente del Pd in queste ore dichiara che c’è l’alternativa, è bene che chiarisca che i responsabili li debbano prendere da Forza Italia e dalla Lega. Noi stiamo semplicemente facendo fino in fondo il nostro dovere”.
Messaggi in codice inviati a Conte e soci. “Non poniamo nessun aut aut – sottolinea la senatrice di Italia Viva – ma siamo contrati alla prescrizione perché vogliamo continuare a vivere in uno stato di diritto, dove c’è una giustizia giusta”. Quanto al reddito di cittadinanza (“mai detto di volerlo abolire”) i dati dell’Istat parlano chiaro: “Doveva combattere la povertà e invece si è rilevato un fallimento, basti pensare alle famiglie numerose che di fatto vengono escluse o penalizzate da questa misura o ai senza fissa dimora che non riescono a dimostrare di avere un luogo fisico dove andare a dormire. Insomma, meglio tornare al Reddito di inclusione”.
Al netto delle questioni politiche ci sono altri temi in agenda. A cominciare dallo sblocco di tanti cantieri per far ripartire il Paese (ci sono 120 miliardi di euro a disposizione, risorse già inserire nei bilanci dei vari Ministeri”) e al nodo legato all’export penalizzato dalla vicenda dazi e dall’allarme legato al coronavirus. “Stiamo riuscendo a vincere la battaglia dei dazi, evitando che nella lista possano entrare a far parte prodotti italiani come il vino, prodotti ortofrutticoli e agroalimentari e ci battiamo affinché possa diventare obbligatoria in Europa l’etichettatura per dare certezze al consumatore finale”.
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