Due squadre giallorosse che vivono due momenti totalmente differenti del loro campionato. Una viene da tre vittorie consecutive, l’altra ha collezionato tre sconfitte. Roma e Lecce possiedono, quindi, due stati d’animo differente, ma non è il club più blasonato a trascorrere un periodo positivo, bensì il sodalizio salentino che nel girone di ritorno ha completamente cambiato marcia dopo due mesi di appannamento.
Il mondo sembra essersi capovolto, come quando il Lecce al primo anno di Serie A fece un brutto scherzetto alla Roma di Eriksson, che perse in casa contro la truppa di Fascetti la possibilità di vincere lo scudetto. Quello fu l’unico successo leccese nelle sfide in trasferta contro i romanisti e nell’arco di 35 anni di scontri in A nella Capitale, il Lecce è riuscito a strappare solo altri due pareggi, l’ultimo nella splendida stagione con Zeman in panchina ben 15 anni fa.
Le premesse affinché questo digiuno di punti si interrompa ci sono tutte e Calderoni, appena rientrato in squadra dopo un periodo ai box per infortunio, è l’emblema di un Lecce operaio che non vuole fermarsi adesso.
«Siamo concentrati sulla sfida di domenica, anche se sappiamo che non sarà facile.» Afferma l’esterno difensivo arrivato nel Salento un anno e mezzo fa. «La Roma vuole restare attaccata al treno Champions e il fatto che stia attraversando un periodo non positivo deve essere un campanello d’allarme ulteriore perché vorranno riscattarsi.»
Calderoni è rientrato in campo nella vittoria di sabato scorso contro la Spal e adesso non vuole più lasciare la squadra nel rush finale per la salvezza. «E’ stato il mio primo vero infortunio in carriera, che mi ha tenuto lontano dal campo per due mesi. Ho avuto un edema alla caviglia che ancora mi dà un po’ di fastidio, ma con lo staff sanitario abbiamo fatto in modo che il recupero fosse graduale e, dunque, adesso posso giocare al meglio delle mie possibilità. Ora dobbiamo dare continuità alla nostra marcia perché siamo riusciti a risucchiare altre squadre nella bagarre retrocessione e non possiamo permettere che scappino di nuovo via. Noi abbiamo un ciclo molto duro, ma questo non ci preclude in partenza la possibilità di fare punti in queste gare difficilissime.»
Calderoni è stato il salvatore di San Siro. Con il suo gol permise al Lecce di pareggiare contro il Milan al 90’ e adesso vuole continuare a spingere sulla fascia sinistra del campo, anche perché è imminente il suo rinnovo del contratto. «Ancora nulla è chiuso, ma sono felice che con la società si stia discutendo il mio rinnovo perché vuol dire che, in questo periodo in maglia giallorossa, ho fatto vedere qualcosa di buono. Se anche il mister dovesse cambiare modulo, per me cambierebbe poco. Liverani mi chiede di spingere e questo proverò a farlo anche domenica. All’andata fu la prima partita nella quale riuscimmo a rimanere attaccati ad una big sino al fischio finale e questo deve essere da sprone per la sfida dell’Olimpico.»
Infine Calderoni passa in rassegna i nuovi arrivati. «Donati lo conoscevo già ai tempi in cui entrambi militavamo nel Grosseto. La sua crescita durante il periodo all’estero è sotto gli occhi di tutti e ha sfoderato ottime prestazioni anche giocando nel settore opposto al suo piede preferito. Barak si è adattato subito ed è un leader sia dentro che fuori il campo perché ha subito instaurato un bel rapporto con tutto il gruppo. Saponara? Con lui abbiamo alzato il tasso tecnico della squadra perché ha grandi qualità.»
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Calderoni senza paura contro la Roma. «Vogliamo prenderci dei punti»
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