LECCE – Violenza sessuale, violenza privata, stalking, minacce gravi e danneggiamento a seguito di incendio, tentata estorsione: sono i reati a cui dovrà rispondere Yari Castelluzzo, 34 anni, di Lecce, con numerosi precedenti penali alle spalle, arrestato lo scorso fine settimana dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecce
I fatti risalgono all’estate del 2018, quando l’uomo era domiciliato nello stesso condominio in cui abitavano due giovani donne, di una delle quali si invaghì. Più volte Castelluzzo era stato veniva respinto in modo deciso, ma ha comunque perseverato nella sua azione molestatrice, giungendo anche a minacciare la coinquilina della donna, accusata di essere causa del respingimento da parte della ragazza della quale si era innamorato. In alcuni casi l’uomo ha minacciato la donna con alcuni coltelli.
Un’azione insistita proseguita anche quando il molestatore era finito dietro le sbarre per altri fatti: ha infatti continuato a infastidire la donna alternando lettere nelle quali dichiarava i suoi sentimenti, a minacce perché veniva respinto.
Nel frattempo le due donne si vedevano costrette a cambiare domicilio ma una volta fuori dal carcere, Castelluzzo riuscì a rintracciarle riprendendo la sua incessante azione di stalker. In una occasione, a bordo di un motociclo, le inseguì per tutta la città fermandosi solo dopo l’intervento di una Volante della Polizia, alla quale le due donne avevano chiesto aiuto. In un’altra occasione l’uomo bloccò per strada la donna di cui si era invaghito e, costringendola con violenza, la baciò sulla bocca.
Nel frattempo Castelluzzo si trasferì nel centro storico di Lecce dove, ancora una volta, dette sfogo alla sua personalità violenta, ingaggiando con i vicini di casa violenti litigi, innescati da futili motivi. Nel corso degli alterchi minacciò pesantemente diversi abitanti nella zona e nella notte dell’11 gennaio scorso incendiò l’auto di una donna con la quale aveva litigato; l’incendio oltre a distruggere l’auto della donna ne danneggiò altre tre parcheggiate nelle vicinanze.
L’uomo riuscì praticamente a condizionare la vita del vicinato e addirittura si rese responsabile di estorsione nei confronti del marito della donna alla quale aveva incendiato l’auto, giungendo a chiedere soldi in cambio di protezione da eventuali futuri fatti violenti in loro danno. Circostante che sono state tutte documentate dagli investigatori della Squadra Mobile, con denunce, dichiarazione, immagini e da ultimo il sequestro degli indumenti indossati nel corso dei fatti criminosi video-ripresi.
Il lavoro investigativo ha portato all’emissione del provvedimento restrittivo che ha riaperto le porte del carcere a Yari Castelluzzo e ridato serenità alle sue vittime.
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