FRANCAVILLA FONTANA (BR) – Francavilla Fontana saluta Cosimo Penta, il fondatore de “L’amici Franchiddisi”, capace di riunire in unico gruppo tutti gli emigranti che hanno lasciato la Città degli Imperiali per cercare altrove un futuro migliore.
I funerali si sono tenuti lo scorso 13 febbraio nella Basilica del Santissimo Rosario della città natale dell’uomo, presenti anche alcune autorità tra cui il sindaco Antonello De Nuzzo. Una chiesa gremita ha accolto il feretro di Cosimo, scomparso a causa di una malattia che lo affliggeva da tempo. A intervenire durante la funzione religiosa Anna Ferreri, uno degli amministratori del gruppo Facebook “L’amici franchiddisi”, e Alessandro Rodia, una delle persone più vicine a Cosimo Penta. Entrambi hanno reso tributo all’amico ricordandone la bontà d’animo, la gentilezza, la capacità di restare allegro anche nei momenti più difficili.
L’uomo era conosciuto e apprezzato grazie al suo impegno per la comunità francavillese emigrata al Nord d’Italia e all’estero, che lo aveva portato a creare diverse iniziative utili a rimarcare l’appartenenza al proprio territorio d’origine e affrontare con più forza la lontananza da casa. Nel 2010 aveva fondando il gruppo “L’amici franchiddisi” che su Facebook conta oggi circa 10.000 iscritti, mentre nel 2015 aveva ideato la Festa dell’Emigrante, un vero momento di condivisione per coloro che, trasferitisi fuori per lavoro, nei mesi estivi ritornavano a Francavilla Fontana per le vacanze.
Cosimo era emigrato nel 1973 a Legnano (MI), dove per circa quarant’anni aveva lavorato duramente di notte in un’azienda del luogo. Con la valigia di cartone, aveva lasciato la sua amata città, a cui, però, era rimasto sempre profondamente legato, tanto da ritornarci ogni volta che poteva. La nostalgia di casa aveva segnato talmente tanto la sua vita quotidiana nella provincia lombarda, che lo aveva spinto a cercare conforto stringendo legami d’amicizia con gli altri emigranti, convinto che l’incontro con chi affrontava la sua stessa esperienza avrebbe lenito il suo “mal di Puglia”.
“La sua bontà – ricorda Alessandro Rodia – e la sua sensibilità verso gli altri emigranti era infinita. La porta della sua abitazione a Legnano era sempre aperta per chi proveniva dal Sud e necessitava di un appoggio momentaneo. Ospitava chiunque, anche chi non conosceva personalmente. A lui bastava sapere che era uno dei tanti emigranti meridionali che aveva bisogno di trovare quel calore e quell’accoglienza tipici del Sud ma non comuni nel Settentrione”.
Un legame talmente forte quello con la sua terra, che Cosimo Penta ha voluto farsi seppellire nel cimitero di Francavilla Fontana, nonostante i suoi familiari più stretti risiedano ancora a Legnano. Nell’ultima Festa degli Emigranti tenutasi lo scorso 17 agosto aveva voluto esserci a ogni costo, nonostante la malattia in stato avanzato. “Il mio desiderio più grande – aveva affermato in quell’occasione- è che i giovani non siano più costretti a cercare fuori dalla propria città quello che è giusto abbiano qui, dove si trova la loro casa. Nessuno deve essere più obbligato a vivere lontano dai propri affetti e dalle proprie origini”.
Tanti i messaggi di saluto postati per lui sui social, segno dell’affetto e della stima guadagnatisi nel tempo tra i francavillesi. Ora Cosimo Penta è finalmente tornato a casa. E questa volta per sempre.
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