È entrato in punta di piedi negli automatismi di Liverani, ma ormai è già un punto fisso nella formazione titolare. Che giochi a destra o nell’inedita posizione di laterale sinistro, Giulio Donati ha dimostrato di offrire la giusta qualità nella difficile lotta per la salvezza. Il direttore sportivo Meluso ha dichiarato apertamente che il difensore, prelevato a parametro zero a dicembre, sta crescendo a vista d’occhio, ma lui non bada ai complimenti e pensa a dare tutto in campo.
«Lascio che siano gli altri a parlare.» Dice il difensore che aveva già indossato la maglia giallorossa nel campionato 2010-11. «Io mi sento in forma e sto lavorando bene dopo il periodo in cui non avevo squadra. Domenica scorsa, seppur in emergenza di uomini, avevo ottime sensazioni in un clima che ci ha sempre sostenuto. Ero sicuro che avremmo mosso la classifica perché il gruppo aveva risposto bene alle critiche durante la settimana. E’ proprio il gruppo la nostra forza che mi ricorda quello dell’Under 21 in cui ho giocato.»
Come ribadito da tutto il clan giallorosso nelle ultime interviste, anche Donati fa emergere, quindi, la forza del collettivo. «Il gruppo mi ha accolto benissimo a dicembre e anche i nuovi si sono subito integrati. Pur essendo di tante nazionalità, tutti gli stranieri si impegnano anche nella comunicazione visto che si parla sempre Italiano. Una differenza sostanziale rispetto al mio periodo in Germania quando alcuni non parlavano neppure inglese.»
Donati è tornato a Lecce dopo una parentesi importante in Germania con le maglie di Bayer Leverkusen e Mainz. «Ci sono differenze tra la Serie A e la Bundesliga. In Germania ho avuto modo di sviluppare la fase offensiva e questo è molto utile per il gioco che vuole mister Liverani. In Italia, però, c’è molta più attenzione nel preparare le partite e la tattica prevale rispetto a schieramenti spregiudicati che portano anche a rimonte clamorose. Non ho affatto nostalgia della Germania, anche se non nego che sia stata una bella esperienza, ma vincere qui ha un sapore diverso.»
Per continuare ad assaporare il sapore dei punti, il Lecce dovrà fare la partita perfetta contro il redivivo Napoli. Perfetta come quella a cui andò vicino nell’ultima sfida in cui Donati fu protagonista al San Paolo. In quella gara Piatti sbagliò il gol del possibile colpaccio ad una manciata di minuti dalla fine, mentre Cavani affossò le speranze dei giallorossi di uscire con dei punti dallo stadio partenopeo, segnando al 90’. «Piatti si beccò un bel po’ di rimproveri (sorride), per fortuna nella gara di ritorno vincemmo noi con un gol di Chevanton. Il Napoli ha un attacco che spaventerebbe tutti e, sia che giochi a destra sia che mi sposti a sinistra, troverò un avversario di reparto temibile. Noi dovremo essere molto accorti nella cura dei dettagli di gara, essere fisici perché loro sono molto mobili e concedere il minor numero di palle gol. Paragoni con il Lecce di De Canio? Quello era molto più esperto, ma noi abbiamo un gruppo più coeso, e questo potrebbe essere un’arma in più.»
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