L’Università del Salento vuole essere un baluardo della cultura politica italiana e vuole far crescere il livello culturale delle nuove generazioni, offrendo loro la possibilità di conoscere la storia recente della politica italiana. In questa ottica è stato ospite dell’Ateneo salentino l’ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato, che diresse il Governo italiano in due occasione agli inizi degli anni ’90 e all’inizio del nuovo secolo. Amato è stato invitato per parlare agli studenti della figura di un altro socialista di primo livello, Sandro Pertini, partigiano e presidente della Repubblica dal 1978 al 1985.
La lezione del Presidente Amato, inserita nel ciclo di seminari organizzati dal Corso di Laurea di “Scienze Politiche e delle Relazioni internazionali” e dal Dipartimento di “Storia, società e studi sull’uomo”, è stato introdotta dal professore di Diritto Costituzionale Enrico Cuccodoro, esperto conoscitore della figura di Pertini.
Amato ha ampiamente raccontato la vita di Pertini, la sua contrarietà alla guerra e il periodo di esilio e di prigionia. «Pertini si è distinto da altri socialisti rimasti in esilio durante il Fascismo. Dopo un primo periodo a Nizza, è rientrato in Italia ed è stato in prigione, rischiando anche di morire in quanto condannato a morte dai tedeschi. E’ stato un personaggio politico vicino alla gente, ha usato parole semplici per essere compreso da tutti, ma allo stesso tempo ha manifestato sempre un livello elevato di cultura. Quando si è insediato come Presidente della Repubblica, ha cambiato la presidenza spostandola dal “palazzo” e inserendola tra le persone con viaggi in ogni angolo di Italia.»
L’Università del Salento, conscia dell’importante figura che Amato ha avuto e ancora dimostra di avere nel panorama politico-culturale del Paese gli ha reso omaggio con un premio che è stato consegnato dal Magnifico Rettore Fabio Pollice. Il Rettore ha avuto parole importanti per Amato. «L’incontro è al centro di quella “rivoluzione etica” di cui l’Università si deve rendere protagonista perché è uno degli ultimi presidi culturali del Paese. La presenza di Amato è fondamentale perché è una figura di eccellenza che ha l’esperienza politica che manca alla classe politica odierna. Amato ha la capacità di insegnare alle nuove generazioni perché ha saputo costruire un’idea di Paese unito che si contrappone a quella visione divisa che oggi attanaglia la nostra Italia».
All’incontro a voluto partecipare in platea il Sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, che ha portato i saluti della città e si è detto sempre affascinato dalla figura dell’ex Capo del Governo.
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