LECCE – “Dopo aver letto i numeri che sono stati sciorinati in occasione delle inaugurazioni dell’anno giudiziario, la FP CGIL PUGLIA ritiene di dover dare il proprio contributo per riconoscere il giusto spazio ai lavoratori giudiziari, vero fulcro del sistema giustizia.
Ci preme evidenziare la presenza delle tante scrivanie vuote in cui impattiamo quotidianamente negli Uffici Giudiziari, dove si assiste ad un vero e proprio esodo verso la pensione. Scrivanie sempre più svuotate in virtù di un’età media molto alta degli impiegati e conseguenza dell’entrata in vigore della “legge quota 100”.
Difatti, negli Uffici Giudicanti di Puglia la scopertura del personale è pari al 15% con una carenza di 300 lavoratori su 1968. Mentre per gli Uffici Requirenti del distretto di Bari la scopertura è pari al 23% con l’assenza di 80 lavoratori su 354.
A Bari, in Corte di Appello la carenza degli amministrativi è pari al 27%, all’Unep è del 17%, al Tribunale dei Minori è del 18%, in Procura Generale è del 27%, in Procura è pari al 22%, alla Procura dei Minorenni è del 30%.
A Foggia sia in Procura che in Tribunale la scopertura degli organici è pari al 20%.
Nella Procura di Trani vi è una scopertura del 38%, mentre in Tribunale di Trani, la scopertura è del 24% ed all’Unep è del 27%.
A Lecce in Corte di Appello la scopertura è pari al 17%, al Tribunale per i Minorenni è del 10%, al Tribunale è del 14%, all’Unep è del 10%.
A Taranto in Corte di Appello la scopertura degli amministrativi è pari al 17%, al Tribunale di Sorveglianza è del 12%, al Tribunale per i Minorenni è del 19%, in Tribunale è del 26%, all’Unep è del 18%.
A Brindisi in Tribunale la scopertura è pari al 10%, in Procura e all’UNEP è pari al 20%.
Gli Uffici del Giudice di Pace, invero, hanno una caratteristica suggestiva, quella di una pianta organica che non è stata modificata a seguito degli accorpamenti avvenuti nel 2014. Quindi gli uffici ministeriali, pur accorpando nuovi comuni e, pertanto, nuove competenze, vedono lo stesso numero di lavoratori impiegati di prima della chiusura degli Uffici non circondariali.
In più, vi sono figure professionali come i funzionari giudiziari che sono ridotti della metà nel distretto di Corte di Appello di Lecce e del 30% in quello di Bari. A Lecce mancano il 25% dei direttori. La figura professionale degli autisti vede una scopertura del 34% a Bari. Vi è carenza di cancellieri pari al 27% a Bari e pari al 20% a Lecce, dove mancano il 30% degli ausiliari.
Con questi numeri certamente la Giustizia non può andare avanti e, purtroppo, la politica delle assunzioni messa in campo sin qui dal Ministero della Giustizia è troppo timida, i numeri dei concorsi che si stanno pubblicando sono troppo irrisori, rispetto alle reali necessità degli Uffici.
La FP CGIL Puglia ritiene che si potrebbe utilizzare lo strumento del “fabbisogno”, anche nel Ministero della Giustizia, per rimodulare le dotazioni organiche. Si potrebbero avere da subito risorse fresche e già formate sul campo da utilizzare negli uffici e, senza oneri per l’Amministrazione stabilizzando tutti i precari della Giustizia, stabilizzando il personale comandato da altre PP.AA., che lavora quotidianamente negli Uffici.
In più, la FP CGIL sottolinea che anche in Puglia il numero del personale è inversamente proporzionale a quello dei magistrati, le piante organiche di questi ultimi sono sempre rimpinguate con concorsi con cadenza annuale, a differenza di ciò che avviene per i cancellieri. In generale negli Uffici Giudiziari di tutta Italia si è passati negli ultimi 20 anni da circa 11 mila al oltre 20 mila magistrati, tra ordinari ed onorari, mentre il personale in servizio si è ridotto da 52 mila a 43 mila unità.
Strettamente connessi alle problematiche degli organici, purtroppo, continuano a stare sul tappeto da troppo tempo le problematiche strutturali degli edifici dove si amministra la giustizia. Difatti, tanti sono i palazzi che non hanno la certificazione di agibilità e tanti sono i palazzi dove non vengono rispettate le più elementari norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
In più, la riqualificazione e la formazione professionale dei lavoratori sono poco più di uno stato embrionale. Procede troppo a rilento quella dei cancellieri e degli ufficiali giudiziari, non è mai partita quella degli ausiliari e non si comprende la logica del blocco di contabili, assistenti informatici e linguistici; per non parlare della spinosa questione del futuro degli Uffici Nep irto di interrogativi ed incognite.”
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