PITTSBURGH (USA) – Da Pittsburgh notizie poco confortanti sulla salute della piccola guerriera salentina. Dopo il trapianto multiorgano al quale è stata sottoposta ad inizio novembre, Giorgia ha affrontato una lunga serie complicazioni e miglioramenti quotidiani che hanno minato anche la sua stabilità emotiva. Nell’ultimo video-messaggio mamma Elisa ha fatto sapere che, fortunatamente, la febbre alta che ha tormentato la bimba negli ultimi giorni è finalmente scomparsa.
Gioia svanita apprendendo la decisione dei medici di riportare la piccola in sala operatoria. “Giorgia non mangia, e l’alimentazione artificiale impedisce all’intestino così pericolosamente infiammato di rigenerarsi. Ci hanno comunicato che sarà necessario inserire un “tubicino” che porterà nutrimento direttamente nell’intestino, bypassando lo stomaco. È l’unica speranza per permettere al nuovo organo di riparare i tessuti danneggiati”.
Giorgia verrà seguita da un’equipe di specialisti perché dovrà imparare a nutrirsi normalmente: “Non mangia da 11 anni, se si fa eccezione di quantità microscopiche di cibo. Il percorso sarà faticoso e non sortirà effetti immediati”.
Elisa è piuttosto perplessa della scelta, ritenuta tardiva, adottata dallo staff medico. Un catetere applicato in una fase immediatamente successiva al trapianto, probabilmente avrebbe scongiurato la sofferenza dell’intestino, evitato procedure dolorose e invasive alla piccola, ma più di tutto avrebbe limitato lo stress, ad oggi eccessivo, per una bimba della sua età. Almeno questo è il convincimento di una madre in pena per la figlia ormai stanca e demoralizzata: “È molto giù di morale, non vuole neanche sentir parlare di anestesia e intervento”.
Un ostacolo per Giorgia che sarà molto difficile superare in questa fase così delicata del suo complicato percorso di guarigione. Intanto i medici dell’ospedale le hanno concesso due giorni di permesso. Ora la piccola è a casa per ritrovare un po’ di relax.
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