“In qualità di Consigliere Comunale del Comune di Galatina, eletto all’interno del gruppo “Andare Oltre”, comunico le mie dimissioni dal coordinamento cittadino Andare Oltre Galatina e dal coordinamento provinciale dello stesso movimento, all’interno dei quali ricoprivo ruoli dirigenziali.
Comunico altresì le mie dimissioni dal gruppo consiliare Andare Oltre Galatina, rendendomi indipendente politicamente.
Negli ultimi mesi, il gruppo Andare Oltre non ha rispecchiato quella che è la mia idea di fare politica, ossia militanza e condivisione all’interno del proprio territorio. Quello che era un Movimento rappresentato da un manifesto dell’idea, solo teorico appunto e mai concreto, si è rivelato essere con il passare dei mesi, o addirittura anni, un gruppo di ritrovo per gli appuntamenti elettorali, dove occorre votare il candidato imposto dall’alto.
Per il resto dei mesi, mai un coordinamento, mai una strategia politica che potesse rivoluzionare la singola visione dei territori.
Recentemente, ho mal digerito le esplicite richieste, via whatsapp, in cui si esortava a partecipare alle primarie regionali, al fine di eleggere il candidato presidente del Partito Democratico. È stato così per le elezioni provinciali, quando si è appoggiato un candidato del Pd; è stato così per le elezioni europee, appoggiando un candidato della Lega.
La politica dei rimbalzi non è un modus operandi che appartiene al sottoscritto e alla storia (seppur breve) politica del sottoscritto.
Per cui, decido, seppur a malincuore, di proseguire la mia attività politica in autonomia, guardando da lontano quelli che sono gli attuali scenari, e decidendo, solo in una successiva fase, qual è il progetto che più si rispecchia con la mia idea di politica.
Tuttavia, tengo a sottolineare che il mio appoggio alla Maggioranza, all’interno della quale sono stato eletto, resta invariato, attuando comunque uno spirito critico e costruttivo che possa apportare migliorie alle proposte utili alla Città di Galatina.
Oggi, per me, è un giorno triste. Si chiude quello che nel 2017 era un sogno, ma che con dispiacere si è rivelato essere un ritrovo elettorale, a seconda delle preferenze espresse dai vertici del movimento.”
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