LECCE – Venerdì 31 gennaio al Teatro Apollo di Lecce uno degli eventi clou della 50^ Stagione Concertistica della Camerata Musicale Salentina: sul palco Sergio Cammariere, in tour con il suo nuovo album “La fine di tutti i guai”. Cammariere sarà accompagnato per l’occasione dalla sua storica band, un team di grandi musicisti che da sempre sono al suo fianco: Daniele Tittarelli, Luca Bulgarelli, Amedeo Ariano, Bruno Marcozzi.
Sergio Cammariere, attraverso i suoi dieci album, ha definito la sua poetica musicale che si muove fra la musica d’autore e il jazz. Una dimensione che lo ha portato ad essere apprezzato anche dal grande pubblico grazie anche alla sua partecipazione, in diverse occasioni, al Festival di Sanremo.
“La fine di tutti i guai” è uno spettacolo che rispecchia l’animo e l’approccio musicale unico dell’artista, una perfetta combinazione tra intensi momenti di poesia, intrisi di suadenti atmosfere jazz e coinvolgenti ritmi latini che accendono il live con calde atmosfere bossanova.
Musicista, compositore e interprete di rara e raffinata intensità espressiva, Sergio Cammariere ha nella sua anima l’eco delle note dei grandi maestri del jazz, i ritmi latini e sudamericani, la musica classica e lo stile della grande scuola cantautoriale italiana. E soprattutto, una innata predisposizione per la composizione musicale e l’improvvisazione.
Oltre ai suoi brani più amati, troveranno spazio anche le sue ultime creazioni che danno vita al nuovo disco, “La fine di tutti i guai”, in cui Cammariere recupera dal baule dei ricordi i suoi successi più acclamati, dipingendoli di nuove sfumature: “Tempo perduto”, “Via da questo mare”,“Tutto quello che un uomo”, il brano della prima partecipazione a Sanremo (nel 2003, ottiene il terzo posto in gara, il Premio della Critica e quello come “Migliore Composizione Musicale”), in un perfetto equilibrio armonico che ne sottolinea l’intensità emotiva.
Le suggestioni del pianoforte svelano la melodia de “Dalla pace del mare lontano” aprendo la strada ad un ritmo incalzante contaminato di venature latine. E ancora “L’amore non si spiega”, con il suo testo impegnato e sentimentale in cui la musica sconfina nella poesia, mentre chiude il capitolo dei ricordi la vivace e autoironica “Cantautore piccolino”. Immancabili poi i tributi e gli omaggi ai memorabili cantautori che lo hanno ispirato durate la sua carriera.
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