LECCE – Una stilettata ad Emiliano e una ad Amati. Elena Gentile non risparmia nessuno o quasi dei suoi competitor alle primarie del centrosinistra regionale in programma domenica 12 giugno, dalle ore 8 alle ore 20. L’unico a salvarsi dal j’accuse dell’ex assessore della giunta Vendola è Lorenzo Palmisano. Nel mirino finiscono invece il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (“Io non avrei fatto accordi con esponenti della destra estrema come il sindaco di Nardò Pippi Mellone) e Fabiano Amati, accusato di tentare una “fuga in avanti” rispetto alle dichiarazioni rilasciate ventiquattro ore fa quando ha affermato chiaramente di non voler riconoscere il risultato del voto in caso di scarsa spontaneità dello stesso (“Non vorrei che fosse una sorta di scusa per poi fare altre scelte”). Il riferimento è alle truppe cammellate emilianiane pronte a rispondere alla chiamata alle armi del Governatore. “Il tema è anche questo. Perché – si chiede l’europarlamentare – pezzi della sinistra e del centrosinistra nei partiti e fuori dai partiti oggi tentano di delegittimare le primarie? Perché evidentemente nella discussione complessiva potrebbe anche emergere un’altra coalizione e un’altra candidatura: questo certifica la vittoria del centrodestra. Io personalmente questa responsabilità non voglio assumermela”.
Ma c’è di più. Elena Gentile tira in ballo presunte opacità di questa competizione interna al centrosinistra. “Io ho preso appunti, ho avuto la sensazione che potrebbero accadere fatti sgradevoli per la politica”. Di più non dice. A quattro giorni dal voto la bagarre per le primarie è iniziata. Senza più alcun silenziatore.
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Primarie? “Potrebbero accadere fatti sgradevoli”
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