Il turismo dell’olio ha la sua legge. La Legge di Bilancio 2020 istituisce l’oleoturismo con un emendamento sul quale ha lavorato a lungo il senatore Dario Stefàno (Pd) e del quale si è fatto anche relatore. Un impegno preso con i produttori italiani con l’obiettivo di rafforzare il settore del turismo enogastronomico, ormai considerato asset strategico per la promozione del Made in Italy e dei territori attraverso la valorizzazione di uno dei prodotti più identitari del patrimonio agroalimentare italiano. Nell’emendamento ci sono tre commi che normano per la prima volta l’oleoturismo, termine con cui si indicano (come recita il 5-octies) “tutte le attività di conoscenza dell’olio d’oliva espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’ulivo, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni aziendali dell’olio d’oliva, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito dei luoghi di coltivazione e produzione”.
Un obiettivo anche personale del senatore Stefàno. “È una legge che dedico alla mia terra” – ha commentato sulla sua pagina Facebook- “come auspicio affinché presto si possa anche cambiare passo per la soluzione del problema Xyella per tornare al protagonismo che ci ha fatto scrivere le pagine più belle e significative della storia di un prodotto che è simbolo della Puglia e del Paese intero”.
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