“Ci sarebbe sempre e tanto da dire sulle domande di Cultura generale che riguardano il test di Medicina. Rimango sempre basito quando penso che le aspirazioni di un giovane che voglia fare il medico siano legate a sapere: chi sia l’autrice di Assassinio sull’Orient Express? Di quale movimento facesse parte Marinetti? Quale sia stato il matematico inglese che decifrò i codici segreti tedeschi? Chi fosse presidente nel 1962 negli USA?
“Ma il problema è a monte. Fermo restando che si può discutere sulla validità del metodo ‘test’ come accesso, rimane il problema che non ci possono essere in Italia 68.694 domande a fronte di 11.568. In Puglia la percentuale è anche peggiore: più di 3.000 su poco più di 300 posti, praticamente ce la farà uno su 10. E’ questo che non va bene, non può essere così limitato l’accesso, da renderlo quasi ‘miracoloso” superarlo! Senza contare gli effetti collaterali di migliaia di giovani che non avendo superato il test scelgono o facoltà con gradite o rinunciano a continuare gli studi.
“Da medico, ma soprattutto padre di una figlia che si è sottoposta a questo ‘stress’, prima ancora che consigliere regionale, aggiungo che è chiaro che un aumento di posti va di pari passo a un aumento delle borse di specializzazione… Ma voglio spolverare un impegno preso un anno fa dall’allora Governo: sbaglio o il ministro Giulia Grillo appena insediata aveva promesso di abolire il test di Medicina e aumentare il numero degli accessi alle specializzazioni??? E’ passato un anno e non è cambiato niente, tranne il Governo che da Giallo-Verde sta per diventare Giallo-Rosso, con i 5stelle ancorati alle poltrone a fare sempre promesse elettorali”.
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