LECCE – Un piano integrato di sviluppo per rilanciare il Salento. Governo e Regione Puglia hanno siglato un patto che interessa i territori di Lecce e Brindisi. La “benedizione” giunge direttamente dal ministro per il Sud Barbara Lezzi, a Lecce per prendere parte all’assemblea di Confindustria. “Insieme alle associazioni di categoria e ai sistemi produttivi – ha spiegato oggi in conferenza stampa a Lecce il ministro per il Sud, Barbara Lezzi – cercheremo di individuare gli interventi da portare avanti nel contratto interistituzionale di sviluppo. Si tratta di opere da realizzare nel più breve tempo possibile. E’ uno strumento, in buona sostanza, che servirà ad accelerare gli investimenti.
Ma siamo solo agli inizi. Prima occorre individuare gli interventi da fare e successivamente le relative risorse da mettere a disposizione. “Anche se – sottolinea il Ministro – ci sono già risorse abbastanza ingenti da destinare alle regioni del Mezzogiorno che purtroppo negli ultimi anni non sono state spese in maniera puntale e veloce”. L’obiettivo è duplice: dare un orizzonte di crescita ai territorio e al contempo soddisfare le esigenze degli stessi cittadini.
“Questo Patto rappresenta una buona notizia – sottolinea il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – Siamo pronti ad avviare una collaborazione con il Governo. L’impegno è duro, ma accettiamo la sfida perché lavorando insieme nulla è impossibile”. Sembrano lontani i dissapori istituzionali (e pure personali) tra Emiliano e il ministro Lezzi. La conferma giunge dallo stesso governatore pugliese: “Con la parte progressista del Governo, che io identifico con il movimento Cinquestelle, si è stabilita una collaborazione sulle cose da fare che giudico molto positiva e utile per il futuro della Puglia”. Certo, Emiliano non dimentica che alla Regione Puglia siano stati negati i due miliardi di euro relativi al Patto per il Sud anche se le responsabilità chiamano in causa altri governi.
L’importanza di questo accordo interistituzionale è rimarcata pure dal sindaco e presidente della Provincia di Brindisi, Riccardo Rossi: “Il nostro territorio – ha detto – vive un passaggio storico legato alla decarbonizzazione e alla deindustrializzazione. Siamo pronti a ricostruire un nuovo modello di sviluppo”. “Questo Patto – ha aggiunto il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini . rappresenta un’opportunità per le nostre comunità. Per quanto ci riguarda le marine al centro delle politiche di sviluppo sulle quali vogliamo scommettere”.
E il futuro del Salento è stato al centro dell’ l’Assemblea Annuale Pubblica di Confindustria durante la quale è stato presentato il “Piano per lo Sviluppo del Salento”, con le priorità economiche ed infrastrutturali per la provincia di Lecce. L’obiettivo è presto detto: rilanciare il territorio per renderlo più competitivo e più attrattivo. “Tra il dire e il fare c’è il nostro futuro” è il leit motive ispiratore del Piano che vuole essere, in un momento particolarmente delicato per le imprese e per il tessuto economico e sociale della provincia di Lecce, una guida, certamente non esaustiva, degli impegni e degli obiettivi da raggiungere. Turismo, Agroalimentare, Sistema Moda, Metalmeccanico, Servizi – (ICT, Ambiente e Sanità) sono i principali settori oggetto dell’analisi di Confindustria Lecce che, partendo dalle “sensazioni” ha cercato e analizzato dati storici e attuali forniti dalla Camera di Commercio di Lecce, dall’Istat e dall’Inps, in modo da fotografare lo stato dell’economia del Salento e formulare ipotesi concrete di sviluppo con tempi e modalità di realizzazione certi. Imprescindibili per lo sviluppo e per un territorio che vuol dirsi moderno e civile sono le condizioni di contesto. Oggi più che in altri periodi storici la concorrenza non è più solo tra imprese ma tra territori, che devono mettere il sistema economico nelle condizioni di operare e sprigionare i propri benefici effetti. La competitività è una partita non da poco conto sulla quale occorre investire a sistema per migliorare l’attrattività territoriale. Gli industriali salentini nel documento evidenziano come le infrastrutture materiali (trasporti e logistica) e quelle immateriali (formazione e lavoro, zone industriali, zes, politiche integrate per lo sviluppo industriale, identità e brand di territorio, burocrazia, legalità e giustizia) sono fattori di contesto da valorizzare e incrementare per consentire il rilancio del nostro meraviglioso Salento. “Abbiamo chiesto – ha spiegato il presidente di Confindustria Lecce Giancarlo Negro – alle forze economiche e sociali e a tutti gli stakeholder territoriali un impegno a fare, a costruire, a lavorare insieme su obiettivi prefissati, con tempi certi. Non è più il tempo delle parole, ma quello dell’azione: tra il dire e il fare c’è il nostro futuro. Urge intervenire con tempestività per colmare gli innumerevoli gap che ci separano dai territori dalle economie più solide e strutturate, in modo che il Salento torni ad essere protagonista indiscusso dello sviluppo del Paese, del contesto mediterraneo e più in generale internazionale”.
Facebook
Instagram
RSS