LECCE – Rispondono di violenza privata aggravata, minacce gravi, pubblica intimidazione e danneggiamento, in concorso, nonché, per alcuni di loro, anche dei reati di tentata rapina e lesioni personali aggravate.
Si tratta di sette persone, (cinque uomini e due donne), “tutte legate alla realtà anarchica locale”, come si legge in una nota della Questura di Lecce. Sono stati identificati dai poliziotti al termine di una serrata attività d’indagine.
Come noto, il gruppo aveva fatto irruzione, lo scorso 19 maggio, nella centrale piazza Sant’Oronzo dove, nei pressi dell’Open Space, era stato allestito un banchetto informativo con i vessilli della Lega e, con un’azione fulminea quanto violenta, aveva buttato a terra la struttura, impossessandosi di alcune bandiere, danneggiandole.
Non sono mancati, neppure, insulti e minacce, con palesi intimidazioni nei confronti di quanti avrebbero partecipato al previsto incontro con il leader della Lega, Matteo Salvini, di fatto tenutosi nel capoluogo due giorni dopo.
Nella circostanza, i sette giovani, “per assicurarsi la riuscita dell’azione di devastazione e poter sfuggire a chi avrebbe, eventualmente, potuto tentare di fermarli, non hanno esitato a colpire al volto, con un pugno, una ragazza minorenne che si trovava nelle vicinanze insieme al padre, amico personale di uno dei simpatizzanti della Lega, presenti nel punto informativo”.
La minuziosa disamina dei filmati acquisiti dai vicini impianti di videosorveglianza e le dichiarazioni rilasciate dalle vittime hanno permesso agli investigatori della Digos di Lecce di ricostruire cronologicamente tutte le fasi dell’aggressione e di contestare ad ognuno dei presunti rei le personali responsabilità delle azioni antigiuridiche poste in essere.
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