Se si potesse identificare con una partita la classica giornata nera di una squadra, per il Lecce non ci sarebbero dubbi ad identificarla con quella di oggi a Cremona. Gli uomini di Liverani hanno perso per 2 a 0 una partita nata male, terminata ancora peggio e dal quale bisognerà rialzarsi subito per riprendere a macinare i punti indispensabili nella corsa da Serie A diretta.
A rendere ancora peggiore la giornata dei giallorossi sono state varie decisioni dell’arbitro, la prima fra tutte l’ammonizione dopo pochi minuti di gioco a La Mantia, reo di aver simulato in area. L’attaccante giallorosso, che sarà squalificato per un turno in quanto diffidato, subisce un colpo in area di rigore, cade a terra ma non protesta. L’arbitro, invece, gli sventola il cartellino giallo. In questa prima fase di gioco è il Lecce a dettare i ritmi ma sempre con intelligenza tattica in modo da non prestare il fianco alle ripartenze dei grigiorossi. Al 20’ il Lecce potrebbe già passare in vantaggio con una girata di testa di La Mantia che prende l’incrocio dei pali. Sembra il preludio al possibile vantaggio giallorosso, ma 5’ dopo accade l’episodio che cambia i connotati del match. Vigorito, fuori area, avrebbe tutto il tempo per rinviare un pallone indirizzato verso di lui, ma svirgola clamorosamente e per rimediare al suo errore placca in stile rugbistico Strizzolo lanciato a rete. Punizione dal limite per la Cremonese e rosso inevitabile per l’estremo difensore giallorosso.
Liverani deve così rinunciare a Palombi, schierato dal primo minuto al posto di Falco, per mettere in campo il secondo portiere Bleve. Sebbene in inferiorità numerica sono sempre i giallorossi a rendersi pericolosi e Meccariello ha la possibilità del vantaggio con una conclusione dal cuore dell’area lombarda. Solo la bravura di Agazzi strozza in gola il grido dei più di duemila tifosi leccesi. Da qui alla fine del tempo il Lecce amministra il possesso palla dimostrando di non risentire dell’inferiorità numerica.
Ad inizio ripresa la musica non cambia ed è sempre Meccariello ad andare vicino alla marcatura con un incornata di testa dopo punizione di Petriccione. Anche in questo caso la dea bendata non premia i giallorossi che vedono infrangersi sul palo lontano l’incornata di testa del difensore. L’ultima tegola che cade sulla testa degli uomini di Liverani arriva con l’infortunio di Calderoni che si deve fermare per problemi muscolari. Il tecnico romano, a cui manca anche Fiamozzi, decide di inserire Marino per sostituire l’esterno, ma la scelta non si rivelerà azzeccata. La Cremonese dopo il 20’ sale con il baricentro e il Lecce inizia a risentire dei tanti minuti in inferiorità numerica e delle tre gare in pochi giorni. Da una conclusione dal limite di Castrovilli al 67’, arriva il vantaggio dei grigiorossi. Bleve respinge come può la conclusione del centrocampista e Marino si fa trovare impreparato nella marcatura di Strizzolo che segna un gol facilissimo.
Il Lecce è frastornato dallo svantaggio immeritato e Liverani manda in campo Falco per Tabanelli nel tentativo di ravvivare la fase offensiva. Petriccione alla mezz’ora, in un’incursione in area, viene fermato in maniera dubbia, ma ancora una volta per l’arbitro non è rigore, sventolando nuovamente un cartellino giallo per simulazione. Con la decisione arbitrale contraria, finiscono le speranze del Lecce di pareggiare, visto che dopo neppure due minuti arriva il colpo del k.o.. È sempre Strizzolo a depositare in rete una buona azione di partenza dei lombardi. Per il Lecce ci sarebbe ancora tempo per rimettere in sesto la gara, ma ormai i giallorossi sono senza più benzina e alla fine devono alzare bandiera bianca. Nulla è compromesso per la lotta per la promozione in questa serie B dove ogni gara è incerta, ma è naturale che, dopo questo stop imprevisto, la strada verso la promozione diretta si faccia più dura.
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