LECCE – “L’Adisu ha assicurato che saranno effettuati interventi urgenti per ripristinare la sicurezza necessaria per il riavvio delle attività”. È quanto fa sapere in una nota l’Università del Salento in merito al crollo avvenuto lunedì 1 aprile proprio nella sede universitaria leccese ubicata in Via Brenta.
Nella mattinata di ieri decine di studenti universitari si sono recati presso l’Adisu per sostenere un esame, ma si sono trovati di fronte la porta chiusa, con un foglio che avvisava che la prova era stata spostata in un’altra aula a causa della caduta di pezzi di soffitto avvenuta all’interno dello stabile. Non è ancora certo il momento esatto del crollo, ma sicuramente possiamo parlare di tragedia sfiorata a cui sono fortunatamente scampati i tanti ragazzi che frequentano quotidianamente l’edificio.
“L’evento – viene precisato nella stessa nota – sembra ascrivibile a possibili carenze nella manutenzione straordinaria, non imputabili quindi all’Università del Salento, che non è proprietaria dell’immobile Il Rettore dell’Università del Salento Vincenzo Zara ha tuttavia invitato il Direttore Generale Donato De Benedetto a individuare ogni soluzione organizzativa possibile per non utilizzare, anche in futuro, la sede di via Brenta.”
Per salvaguardare l’incolumità di chi frequenta l’Adisu, intanto, è stata subito disposta l’immediata chiusura del plesso e lo spostamento delle attività universitarie in altre sedi.
“Quello che è avvenuto in Via Brenta è gravissimo e purtroppo non è la prima volta che si verificano fatti del genere – denunciano le associazioni studentesche – Molte delle strutture nelle quali si tengono le nostre lezioni non sono idonee a garantire un corretto svolgimento delle stesse e in alcuni casi non sono sicure per l’incolumità di chi le frequenta Già l’anno scorso segnalammo a chi di competenza quanti e quali fossero i casi su cui intervenire. Quello che emerse fu un quadro davvero desolante delle condizioni in cui versano tutti i plessi nei quali si svolge la vita universitaria. Dispiace constatare che nulla è stato fatto per porre rimedio alla situazione.”
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