ROMA – Malumori nel gruppo M5S alla Camera per l’emendamento sulla castrazione chimica presentato dalla Lega al disegno di legge che introduce norme a tutela delle vittime di violenza e di violenza di genere, attualmente in discussione in Aula.
L’emendamento in questione, che modifica l’articolo 165 del codice penale, prevede che “la sospensione condizionale della pena, nei casi di condanna” per reati come la violenza sessuale possa essere “subordinata a trattamenti terapeutici o farmacologici inibitori della libido con il consenso del condannato”.
Ma la norma viene vista come il fumo negli occhi da alcuni 5 Stelle.
“E’ chiaro che non voterò un emendamento del genere. E’ una presa in giro dire: ‘ti castriamo ma solo se sei d’accordo’. Non è la castrazione chimica lo strumento, ma il carcere e la certezza della pena. Quello che propongono è solo propaganda politica e come me la pensano decine di miei colleghi”, attacca la deputata M5S Veronica Giannone, parlando con l’Adnkronos. Non è escluso che tra i grillini qualcuno possa lasciare l’Aula al momento del voto per protestare contro l’emendamento leghista.
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