LECCE – Le infrastrutture, anzitutto. Ma mirate. Per evitare inefficienze e spreco di danaro pubblico la Cgil Lecce prova ad indicare la strada per far ripartire il Salento. E apre una vertenza lavoro con la Regione Puglia per chiedere al convocazione di un tavolo con le parti sociali ed economiche del territorio alla presenza dell’autorità che gestisce i fondi per fare il punto della situazione sugli investimenti. L’argomento è stato al centro di un incontro pubblico che si è svolto nell’Auditorium del Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce dal titolo “Sud al Lavoro. Investimenti e idee per un nuovo modello di sviluppo”.
La Cgil punta a rimettere il Sud al centro dell’agenda politica italiana, in un momento politico ed economico particolarmente delicato per il futuro del Mezzogiorno. Nella stagione in cui si definiscono Zone Economiche Speciali ed una nuova rotta commerciale con la Cina, mentre si discute di autonomia differenziata, il territorio dell’Italia Meridionale rischia di farsi trovare nuovamente impreparato e indietro rispetto al Nord. Il gap infrastrutturale, la condizione di arretratezza vissuta quotidianamente sul tema dei trasporti sono zavorre che limitano le potenzialità di crescita economica del Sud. Garantire a tutti il diritto alla mobilità rappresenta un punto irrinunciabile sul quale il sindacato è pronto a dare battaglia. Lo ha ribadito a chiare lettere il vice segretario generale nazionale della Cgil, Gianna Fracassi.
E sulla stessa lunghezza d’onda le dichiarazioni della numero uno della Cgil Lecce, Valentina Fragassi: Se il territorio barese è stato in grado di rendere prioritari i lavori di ammodernamento, messa in sicurezza, elettrificazione e costruzione del secondo binario delle propria rete ferroviaria locale, è doveroso che tutti noi pretendiamo che tali interventi siano prioritari anche in questo territorio”. Insomma, siamo alle prese con il solito derby Lecce-Bari che spesso finisce nelle mani del capoluogo pugliese.
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