“Per il rispetto che dobbiamo avere verso l’intelligenza dei cittadini leccesi, abbiamo il dovere di proporre progetti ed interventi reali e fattibili. Ed anche le tante piccole cose della vita cittadina quotidiana appartengono alle capacità gestionali ed alla visione di città che un sindaco deve avere. In primis la manutenzione della città che non può tollerare strade colabrodo, lavori pubblici interminabili (e privi di qualsivoglia cartello indicante almeno ditta e responsabile dei lavori! ), tangenziali con segnaletica abbattuta e bordi straboccanti di rifiuti, verde pubblico a macchia di leopardo, traffico perennemente intasato, marine del tutto abbandonate, servizi per il turismo del tutto scarsi, commercio in sofferenza, artigianato pressoché scomparso, eventi…. questi sconosciuti, sicurezza scarsa, interventi per l’integrazione non pervenuti, società miste in crisi. E potremmo continuare con un cahier de dolèances ben più ricco e articolato. Fino ad arrivare alla strana vicenda di un Pug non “partorito “ dopo circa 12 anni dalla prima bozza e finire al degrado della fontana di Santa Rosa ed alla non valorizzazione della splendida Fontana della Vita (si chiama proprio così quella di “Piazza dei trecentomila) ricca di una riconoscibile quanto chiara di simbologia che volle imprimerle l’artista professor Michele Galizia disegnandola come un mandala, uno spazio includente differenti energie “ per apportare “ pace, magnetizzare, incrementare, disgregare. A Lecce ogni monumento è simbolo e testimonianza di culture pacificamente coesistenti. Culture che vanno valorizzate perché supportano l’identità di una città bella come la nostra: una città d’arte sul mare !
E noi siamo nuovamente in campo per ridare vita alla città”
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