NARDO’ – “Quando qualche chiacchierone dice che noi chiudiamo gli ospedali, sappia che in realtà nessun ospedale è stato chiuso: alcuni li stiamo convertendo per dare migliori servizi ai cittadini. Stiamo realizzando in Puglia ospedali sempre più specializzati e strutture territoriali potenziate”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a margine del taglio del nastro dell’Ospedale di Comunità di Nardò: un nuovo importante servizio a disposizione della popolazione (quasi 94mila persone) dei sei comuni che fanno riferimento al Distretto Socio Sanitario di Nardò.
Alle cerimonia sono intervenuti il Presidente della Regione Puglia, il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, il vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli, mons. Fernando Filograna, il Direttore Amministrativo facente funzione del Direttore Generale ASL Lecce, Antonio Pastore, il Direttore Sanitario Rodolfo Rollo e il Direttore del Distretto Socio Sanitario, Oronzo Borgia.
“Uno dei modi – ha proseguito il Presidente Emiliano- di convertire un ospedale inutile o pericoloso e che costa troppo per la comunità, è quello di trasformarlo in un ospedale di comunità. Significa, per esempio, che anziché tenere in casa persone molto anziane o con malattie croniche è possibile ospitarle qui con i medici di famiglia che le seguono e soprattutto con un apparato di custodia, di sicurezza, che è in grado di sollevare le famiglie dal peso della gestione di queste situazioni molto complicate. L’ospedale di comunità è una struttura aperta 24 ore su 24 e dotata di punto di primo soccorso, di radiologia di cardiologia e di tutti i servizi medici utili. Non è un vero e proprio ospedale che, evidentemente, ha specializzazioni per gestire le acuzie. Questo è un modo diverso per gestire le stesse strutture, utilizzando meglio il denaro del contribuente e dando un servizio migliore”.
“Noi – ha concluso Emiliano – stiamo dividendo le strutture tra quelle per acuzie e quelle per lungo degenza e cronicità. Peraltro, lo facciamo non perché ce lo siamo inventato in Puglia, ma perché c’è una legge nazionale che né la Lega, né il PD né il Movimento 5 Stelle contestano”.
Con i suoi 15 posti letto attivati, l’Ospedale di Comunità (tecnicamente: Unità di Degenza Territoriale) è il nuovo volto dell’assistenza sanitaria del territorio, poiché va ad arricchire l’offerta del PTA che, a valle del processo di riconversione, rappresenta la seconda gamba del nuovo modello sanitario regionale imperniato su Ospedali sempre più specializzati e strutture territoriali potenziate. Un esempio tangibile di quella Sanità di prossimità su cui la Regione Puglia e la Direzione Strategica della ASL Lecce stanno profondendo uno sforzo notevole in termini di riorganizzazione e investendo cospicue risorse umane, strutturali e strumentali in grado di rispondere efficacemente al bisogno di salute della popolazione.
La struttura di Nardò, ricavata negli spazi dell’ex Ospedale e dotata di tutti i comfort e i requisiti organizzativi, ha superato recentemente il vaglio dell’accreditamento istituzionale della Regione Puglia ed è la prima struttura del genere attivata nella ASL Lecce. Carte in regola, dunque, per divenire uno degli anelli di congiunzione tra la sanità ospedaliera e quella territoriale, giacché in esso sarà possibile assistere i pazienti che, pur non necessitando di ricovero, non possono essere seguiti adeguatamente a domicilio. Dal punto di vista strategico, inoltre, l’Ospedale di Comunità (responsabile sanitaria Maria Luigia Fulgido) potrà offrire prestazioni molto utili per allentare la pressione su Pronto Soccorso e reparti ospedalieri, in particolare quelli più esposti ai picchi d’affluenza causati da patologie stagionali.
Nuova anche la “filosofia” assistenziale che sta alla base dell’Ospedale di Comunità, dove opererà un vero e proprio team assistenziale formato da medici di famiglia, specialisti territoriali e infermieri. Si tratterà, in definitiva, di attivare un ricovero breve (fino a 20 giorni) rivolto a pazienti che, a seguito di un episodio acuto o per la riacutizzazione di patologie croniche, necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica potenzialmente erogabili a domicilio, ma che vengono ricoverati in tali strutture in mancanza di idoneità del domicilio stesso (idoneità strutturale e/o familiare), o in quanto necessitano di assistenza/sorveglianza sanitaria infermieristica continuativa, anche notturna, non erogabile a domicilio per motivi di natura clinica o sociale, ovvero di assistenza specialistica su specifica necessità.
Un lavoro di squadra in cui giocheranno un ruolo da protagonisti i medici di famiglia – ed è una novità rilevante -, i quali oltre ad essere il riferimento principale per l’accesso, potranno seguire i propri pazienti come se fossero a casa loro, avendo però a disposizione una struttura decisamente più consona, dove sarà possibile effettuare in tempo reale visite specialistiche ed esami diagnostici e si potrà contare anche sull’intervento dei medici di Guardia Medica o del Servizio Distrettuale di Continuità Assistenziale, nonché sulla presenza continuativa di infermieri sulle 24 ore, 7 giorni la settimana, coadiuvati dagli Operatori Socio Sanitario (OSS). Nell’Ospedale di Comunità, insomma, sarà più semplice centrare l’obiettivo del recupero funzionale, con la finalità di riportare il paziente al proprio domicilio o in strutture territoriali cercando di evitare un nuovo ricovero a breve distanza di tempo.
L’attività del PTA di Nardò non si traduce soltanto nell’Ospedale di Comunità, fresco di apertura, perché da tempo viene assicurato un cospicuo pacchetto di prestazioni attraverso gli ambulatori specialistici: Cardiologia, Chirurgia plastica, Dermatologia, Ematologia, Endocrinologia, Fisiatria, Geriatria, Neurologia, Oculistica, Odontoiatria, Oncologia, Ortopedia, Ostetricia e Ginecologia, Neurologia, Otorinolaringoiatria, Pneumologia, Reumatologia, Terapia Antalgica, Urologia. Peraltro è prevista l’attivazione degli ambulatori di Chirurgia Vascolare e Genetica Medica oltre al Centro per la Nutrizione Artificiale Domiciliare (NAD).
In termini di servizi si segnalano, poi, quelli dedicati all’Accesso unico alle cure, dal CUP alla Porta Unica di Accesso (per le cure domiciliari), ma anche le attività di Day Service medici (diabetologia e ipertensione) e chirurgiche (interventi per tunnel carpale, ernie inguinali, cataratta) che qualificano particolarmente il PTA, assieme al Centro Prelievi, alla Diagnostica per immagini e al Centro Senologico. E infine, oltre ai servizi standard come il 118 e la Guardia Medica, nel PTA sono presenti gli ambulatori delle cronicità: Centro per i Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) e Centro Antidiabetico.
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