FRANCAVILLA FONTANA – Francavilla Fontana ricorda le vittime del nazismo deportate nei campi di concentramento. Lunedì 11 febbraio, infatti, nella Sala del Lampadario di Castello Imperiali si è tenuto l’evento “Francavilla nella Memoria”, organizzato dall’Amministrazione Comunale e dalla sezione locale ANPI.
Ad aprire la manifestazione, i saluti del Sindaco Antonello Denuzzo, il quale ha spiegato nei particolari il progetto “Francavilla nella memoria”, inteso come filone culturale pensato per tenere vivo il ricordo di determinati eventi storici nella memoria collettiva, soprattutto nelle giovani generazioni. Tra gli interventi istituzionali anche quello dell’Assessore alla Cultura Maria Angelotti.
L’incontro, moderato dal rappresentante dell’ANPI Alberico Balestra, ha visto la presenza dei parenti delle vittime e dei sopravvissuti francavillesi ai campi di sterminio, con la testimonianza della studentessa del Liceo Scientifico “F. Ribezzo” Giorgia Rubino che ha vissuto l’esperienza del Treno della Memoria.
Lo scrittore leccese Maurizio Nocera, autore di diversi volumi dedicati alla Shoah e alla figura del giudice Donato Palazzo, ha affrontato la tematica dello sterminio attuato dai nazisti soffermandosi su quello che i deportati, sopravissuti all’orrore della prigionia, hanno affrontato anche dopo la loro liberazione, ossia la vergogna di raccontare quanto avevano dovuto subire per timore di non essere creduti. Alessandro Rodia ha invece esposto la sua ricerca in merito ai francavillesi vittime della persecuzione nazista, come Antonio Somma, che ha avuto la fortuna di scampare alla morte nonostante le torture subite nel campo di concentramento dove è stato rinchiuso.
Una serata che di certo ha destato commozione, soprattutto nei parenti dei deportati, estremamente coinvolti nel ripercorrere un dramma storico che come afferma Alessandro Rodia deve educare al “rispetto dei diritti e della dignità umana di tutti, che dobbiamo attuare nella vita e nelle scelte di ogni giorno. E’ la linea di confine tra la civiltà e la barbarie che dobbiamo avere sempre presente, soprattutto i giovani, protagonisti del futuro. Per questo il Giorno della Memoria, non è, e non può essere, solo una ricorrenza che ci offre l’opportunità per una riflessione su una delle immani tragedie dell’umanità. Né possiamo pensare ad una Memoria cristallizzata nei libri, come un evento lontano nel tempo da studiare al pari di qualsiasi altro capitolo di storia, con il rischio di rendere distante il significato e la ragione vera per cui è stato istituito il Giorno della Memoria.”
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