Marco Mancosu è un leader vero. Il centrocampista sardo, che proprio venerdì sera aveva ricevuto un premio dalla società per le 100 presenze raggiunte in maglia giallorossa, si è dimostrato un campione non solo sul terreno di gioco, ma anche fuori dal rettangolo verde, ripercorrendo le fasi concitate dell’incidente occorso a Manuel Scavone. «Vorrei prima di tutto mettere in chiaro come sono andati realmente i fatti venerdì – esordisce così Mancosu in conferenza stampa -perché non sono stato io a salvare la vita di Manuel, ma lo staff medico del Lecce». Io ero il più vicino quando è caduto a terra e per questo sono arrivato qualche secondo prima di Graziano Fiorita, ma è stato lui insieme ai medici a far sì che Manuel riprendesse conoscenza, tranquillizzando tutti. Sono stati momenti concitati e mi sono spaventato tantissimo. È venuto naturale spostare i cartelloni pubblicitari per far passare l’ambulanza, ma, come detto, il merito di tutto va all’efficienza dei soccorsi, perché il mezzo ha dovuto attendere di avere l’ok dei medici prima di ripartire per l’ospedale».
Il calciatore giallorosso, poi, commenta la decisione della Lega di B di rinviare la partita a data da destinarsi. «Sinceramente non mi aspettavo tale decisione perché in passato non c’era stata altrettanta sensibilità. Questa scelta è stata intelligente perché tutti noi eravamo scossi per quanto accaduto a Manuel e devo ringraziare anche i giocatori dell’Ascoli, ed in particolare il suo capitano Padella, che sono stati molto comprensivi nei nostri riguardi».
Con l’infortunio di Scavone (che probabilmente sarà fuori dei causa per un paio di mesi) il Lecce perde una pedina fondamentale a centrocampo. «Ho imparato a conoscere Manuel con il passare delle settimane ed è un giocatore che ha una continuità prestazionale rara da vedere. Con la sua assenza perdiamo tanto in termini di esperienza e di equilibrio, ma sono convinto al tempo stesso che chi giocherà in quel ruolo darà il massimo per far sentire il meno possibile la sua assenza. Anche io potrei ricoprire quella porzione di campo, visto che fino all’anno scorso ho sempre giocato nei tre di centrocampo, prima che il mister mi spostasse nel ruolo di trequartista. Ma queste sono valutazioni che dovrà fare Liverani».
Superato il momento di paura per l’incidente di Scavone, il Lecce ora deve pensare a rituffarsi nel clima campionato, dove lo attende lunedì prossimo il Venezia in una sfida che per Mancosu non è affatto semplice. «All’andata i lagunari mi sorpresero per l’organizzazione di gioco ed, infatti, fu difficile batterli. Ci attende una gara difficile ed, inoltre, loro sono con il dente avvelenato per le decisioni arbitrali avverse, occorse nella gara di Benevento. Li comprendo perché anche noi abbiamo avuto diversi torti arbitrali che però vanno accettati».
Mancosu ripercorre i giorni del calciomercato nei quali erano ricorrenti le voci che lo volevano di ritorno nella sua terra natale, al Cagliari. «L’interesse del Cagliari era reale anche se io sono sempre stato concentrato sul Lecce. Queste voci sono iniziate a circolare già prima dell’inizio del calciomercato, ma tutto è stato amplificato, creando unicamente caos. Io non volevo cambiare maglia, sono strafelice di essere qui e la scelta di Lecce la ritengo la migliore soluzione per la mia carriera. Mai con nessuna squadra avevo raggiunto le 100 presenze e questo mi rende ancora più partecipe delle sorti di questo sodalizio».
In conclusione Mancosu vuole salutare l’ex capitano Lepore, passato negli ultimi giorni di mercato al monza. «Franco è un grande uomo oltre che un ottimo calciatore e manca molto nello spogliatoio. Era giusto che io facessi questa dichiarazione pubblica per ringraziarlo di quello che ha fatto in questi anni per il Lecce».
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