“Le dichiarazioni che ascolto mi confermano sempre più nella convinzione che la politica deve abbandonare improvvisazione ed estemporaneità per riprendere la barra dritta della serietà nellap preparazione di base dei candidati, nei modi, nei metodi, nella selezione del personale politico.
La confusione che impera soprattutto nelle elezioni amministrative non agevola certo la crescita di una matura civica, anzi mi pare che allontani sempre più il cittadino dall’esercizio del diritto –dovere del voto.
Nel caso di Lecce, per chiarezza ribadisco che non sono candidata, ma che Forza Italia, nonostante le mie pesanti e motivate riserve, ha inteso proporre il mio nome.
Con grande sincerità e senso di responsabilità confermo ancora che il quadro di incertezze, di assenza di dibattito sui programmi, di comportamenti e metodi distonici, mi riportano, con nostalgia, a rimpiangere il ’98, quando, con entusiasmo, volli una squadra per larghissima parte di giovani assessori, una squadra mista di competenze e giovani promesse, che dette il meglio di sé nell’impegno per “rivoltare” la città.
Oggi mi chiedo se ci siano quelle condizioni, ma il quadro complessivo che sta venendo fuori da dibattiti, spesso privi di contenuti reali, mi fa radicare sempre più nel pensiero di augurare che altri, diversi da me, possano affrontare tempi migliori”.
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