LECCE – “Cercate di durare”. Lo dice sorridendo l’Arcivescovo di Lecce Michele Seccia volgendo lo sguardo al sindaco di Lecce Carlo Salvemini. In questa battuta c’è tutto. La speranza che il primo cittadino leccese resti in sella accompagnata da una stima e un affetto reciproco. L’occasione è il tradizionale scambio di auguri di Natale con gli amministratori e i dipendenti comunali. E in effetti Salvemini – vista l’aria che tira a Palazzo Carafa con i numeri ballerini e una maggioranza che al momento appare un miraggio – aveva proprio bisogno di una buona dose di energia per proseguire con maggiore lena il suo percorso politico-amministrativo.
Dopo aver salutato e auguro buon Natale agli inquilini di Palazzo Carafa l’altro prelato leccese si è rivolto a Salvemini: “Caro sindaco, tanti auguri. Ti vedo sempre presente”. “Quando posso, fino a quando duriamo…”, ha aggiunto Salvemini. Ed ecco la pronta replica di Seccia: “Cercate di durare”. Un assist denso di significati dunque che riapre un vecchio dibattito su presunte invasioni di campo tra politica e clero e viceversa. Ma si sa i Patti Lateranensi (Libero Stato in Libera Chiesa) sono assai lontani.
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