LECCE – Su segnalazione della dirigente del Settore Welfare Casa e Pubblica Istruzione, il Settore Personale del Comune di Lecce ha provveduto a sospendere dal lavoro per 30 giorni una educatrice di un asilo nido comunale. Alla base del provvedimento i presunti comportamenti scorretti nello svolgimento del lavoro di cura dei bambini, che tutt’ora sono oggetto di verifica.
Il provvedimento di sospensione è stato notificato nell’immediatezza di verifiche svolte sul posto di lavoro da una responsabile amministrativa del Settore Welfare, la quale ha relazionato alla dirigente, che ha chiesto e ottenuto l’allontanamento della persona dal posto di lavoro e la sospensione della stessa. Oltre che al settore Personale per il provvedimento disciplinare, la relazione è stata trasmessa alla Polizia Locale per la denuncia.
“È bene ricordare – si legge in una nota inviata dall’Ufficio stampa di Palazzo Carafa – che il Settore Welfare del Comune è l’organo preposto ad effettuare periodicamente controlli su autorizzazioni, requisiti e attività di asili nido pubblici e privati e ludoteche presenti sul territorio comunale. Nel caso in specie il controllo è avvenuto su segnalazione interna di comportamenti non ritenuti consoni all’attività.
L’episodio ha scatenato la dura presa di posizione del centrodestra leccese che ha tirato in ballo lo stop dell’Amministrazione Comunale all’installazione delle telecamere negli asili nido e nelle case di cura per anziani.
“Non eravamo pazzi a chiedere le telecamere negli asili a Lecce – si legge in una nota a firma congiunta dei segretari cittadini di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia – Qualcuno un giorno dovrà chiedere scusa, non a noi, ma alla sua coscienza. Scopriamo in queste ore che una maestra di in nido leccese sarebbe stata sospesa per fatti gravissimi e, quanto ci è dato sapere, non sarebbe la prima volta che questa mastra utilizzava metodi non ortodossi con i piccoli bambini. Non ci interessa sapere chi sia (per noi è innocente fino a prova contraria) né entrare nel merito della vicenda; quello che ha noi preme evidenziare è che la nostra Lecce non è un isola felice e che episodi di questo genere possono accadere anche qui da noi, anche ai nostri figli”.
Di “occasioni perse, una per ogni mozione presentata al Consiglio Comunale. (la prima lo scorso luglio, la seconda il mese scorso)”, parla invece il consigliere comunale di Direzione Italia Andrea Guido. “Come si fa ora a non essere incazzati per una cosa del genere? Salvemini e compagni ora dovrebbero chiedere scusa a tutti, ai genitori dei piccini in primis. Lo faranno? Tutto ciò avrebbero potuto evitarlo – e lo sanno bene – semplicemente appoggiando un provvedimento sensato, giusto, equo ed equilibrato. Mettendo da parte, per una volta, gli interessi politici di coalizione e le loro strategie di marketing. Perché di questo si è trattato, di puro marketing sviluppato sulle spalle dei cittadini”.
Facebook
Instagram
RSS