LECCE – Quando a metà settembre dello scorso anno Fabio Liverani fu chiamato per sostituire il dimissionario Roberto Rizzo, tutti i tifosi giallorossi speravano che l’arrivo dell’ex centrocampista laziale potesse portare ad un miglioramento delle sorti della squadra nel difficile campionato di Serie C. Ma pochi si sarebbero attesi che, alla vigilia delle 50 panchine giallorosse per l’allenatore romano, il Lecce si sarebbe trovato alle soglie delle prime posizioni e attore protagonista nella lotta per la serie A. In poche parole, Fabio Liverani in un anno è riuscito a riportare la squadra nelle posizioni dove ha sempre veleggiato nei 30 anni precedenti alla doppia retrocessione per illecito.
Adesso Il Lecce è chiamato alla prova del nove nella difficile trasferta di Pescara, contro una squadra che negli ultimi anni ha dimostrato di essere sempre ai vertici del campionato cadetto. «La partita non sarà facile – afferma Liverani nella conferenza pre gara – perché loro sono una squadra con ottimi giocatori sia di esperienza sia di belle speranze. Basti pensare a giocatori come Palazzi, Del Sole e Monachello che sono tra i migliori prospetti del parco giovani italiani. A questi si aggiunge una batteria di giocatori esperti come Brugman, Memushaj e Campagnaro».
Domani sera a Pescara Liverani dovrà fare a meno di Bovo e Pettinari, entrambi infortunati, e di Lucioni, che la società ha deciso di non schierare onde evitare di perdere la partita a tavolino. «Voglio essere chiaro. Bovo rientrerà dopo la sosta, mentre Pettinari avrà bisogno di cinque settimane per riprendersi dall’infortunio. Scavone si è ripreso dal problema che lo ha tenuto fuori nella gara con il Crotone, come è recuperato Falco che però, essendo stato inattivo per un mese, ha bisogno di essere centellinato nel suo utilizzo».
Poi il tecnico ritorna sulla gara con il Crotone. «Sono felice per i tre punti, ma abbiamo peccato di leggerezza nella gestione del pallone nella seconda frazione di gioco. Se c’è qualcosa da migliorare è proprio in questo fondamentale che può essere un campanello d’allarme in vista delle prossime sfide. Ricordiamoci che domani giocheremo la terza gara in 8 giorni e, quindi, spero che la stanchezza non faccio aumentare quelle lacune viste mercoledì sera. Tabanelli ci sta dando qualcosa di più a centrocampo? È vero il ragazzo sta tornando ad essere quello ammirato negli anni precedenti agli infortuni. Noi abbiamo scommesso a gennaio su di lui, ma sinceramente a fine anno non eravamo soddisfatti di come stava giocando. Siamo stati chiari come staff, invitandolo a rimettersi in condizione e così è stato. Infatti il ragazzo non ha fatto vacanze e ha lavorato molto per essere ai livelli che stiamo ammirando in queste gare. Lui sa, però, che non può abbassare di nulla l’asticella perché altrimenti rischia di tornare quello di prima».
Il mister elogia il suo staff anche quando tira le somme alla vigilia delle prime 50 gare sulla panchina del Lecce. «Io e il mio staff siamo stati bravi a dare continuità a una squadra costruita in estate per un altro allenatore. Non abbiamo buttato quello che di buono era stato fatto e poi in estate il direttore sportivo mi ha accontentato nel progetto che avevo per la squadra. A me non piace basarmi sui numeri, però non nego che sia un bel percorso quello che stiamo facendo con questa società, che ha il mio stesso modo di vedere il calcio. Infatti la ringrazio perché dopo la trasferta di Pescara ci permetterà di restare a Roma per preparare la sfida di sabato prossimo contro il Cosenza. Questa decisione, da una parte è una spesa considerevole per la società, ma dall’altra fa risparmiare ai ragazzi dei viaggi dispendiosi, soprattutto in questo periodo della stagione».
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