MELENDUGNO – Sono ripresi questa mattina all’alba i lavori per il cantiere Tap, a largo di San Foca. Gli operai della nave ‘Adhemar Saint Venant’ sono all’opera per effettuare analisi sui fondali, ed avviare l’installazione delle palancole sottomarine che, fissate a 25 metri di profondità, dovrebbero proteggere la flora marina da possibili dispersioni di sedimenti scaturiti dalle attività di trivellazione. Immediata la protesta del comitato No Tap, che si è rivolto direttamente al premier Conte “Non gli crede nessuno – afferma Gianluca Maggiore, portavoce del movimento -Tanto è vero che doveva venire a spiegare tutte le penali alla popolazione e ha preferito fare un post su facebook. Quindi nessuno crede che si prenda le responsabilità perché il suo essere avvocato degli italiani si è trasformato in un patrocinio infedele”.
E proprio gli attivisti del Movimento No Tap, da ieri presidiano senza sosta l’area a ridosso della strada provinciale Melendugno Calimera, perchè sono in corso i lavori per realizzare una strada interna che permetta il passaggio ai macchinari utilizzati per la cantierizzazione del tratto finale del gasdotto. A causa di queste operazioni, verranno eradicati molti ulivi, alcuni anche monumentali, e verrà distrutta un tratto della vicina e antica via Francigena, che porta all’area della Masseria San Biagio di Calimera.
I No Tap inoltre chiamano all’appello sui loro profili social i salentini, per un’assemblea pubblica prevista per domani 2 novembre, a Melendugno “Siamo sotto assedio, abbiamo bisogno di tutti.”
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San Foca, riprendono i lavori. No tap “Siamo sotto assedio”
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