CATTOLICA (RIMINI) – “C’è chi ha sentito una brusca frenata e chi non se n’è neanche accorto. Da presunto investimento è diventato certo nel giro di poco tempo, ma per oltre 6 ore siamo rimasti all’oscuro su quando e come saremmo ripartiti”. E’ l’accorata testimonianza della collega Barbara Tornese, uno dei tanti leccesi che erano oggi sul treno Lecce-Milano, appena arrivato alla stazione centrale del capoluogo lombardo dopo 6 ore esatte di ritardo rispetto al previsto. Il Frecciabianca, partito in perfetto orario da Lecce, ha interrotto la sua corsa intorno a mezzogiorno. Pochi minuti prima una donna aveva perso la vita, investita dal treno in transito sulla linea Adriatica. La tragedia si è consumata nei pressi della stazione di Cattolica (Rimini). Sul luogo sono subito intervenuti gli operatori del 118 che però non hanno potuto far altro che accertare il decesso. Non è ancora chiara la dinamica della vicenda: resta infatti da stabilire se la vittima si sia gettata sotto il convoglio in transito, o si sia trattato di un incidente. L’ immediato blocco della circolazione in entrambi i sensi della linea ferroviaria, ha provocato disagi a non finire ai ai passeggeri, lasciati per ore senza informazioni, acqua e aria condizionata.
“Il capotreno – racconta Barbara Tornese – è stato molto gentile, ci ha offerto da bere e qualcosa da mangiare. Ma risulta un po’ difficile credere che non ci sia un piano B, un piano d’emergenza di fronte a tragedie che, ahimé, accadono spesso. Sarebbe bastato poter scendere in qualche modo dal treno e prendere una boccata d’aria. E’ stato difficile mantenere la calma per oltre sei ore, specialmente quando hanno spento l’aria condizionata per permettere ai Vigili del Fuoco di rimuovere il corpo della povera donna”. E in effetti all’interno del convoglio non sono mancati attacchi di panico da parte di alcuni viaggiatori, oramai stremati dall’attesa.
Dopo un ritardo di oltre sei ore, dovuto all’attesa per il nulla osta da parte della Procura, il Frecciabianca 8814 Lecce-Milano, ha ripreso la marcia fino a Rimini dove i 500 passeggeri sono stati fatti scendere per poi risalire su un altro convoglio destinato a Bologna. Alla stazione del capoluogo lombardo sono stati fatti salire su un Frecciarossa che li ha condotti finalmente alla stazione centrale di Milano. Un’odissea terminata alle 21.25.
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