MELENDUGNO – La spiaggia per le persone con sclerosi multipla esiste davvero. Si è concluso ieri con successo il progetto “Il mare di tutti”, promosso dall’associazione Sunrise Italiana Sclerosi Multipla che, grazie all’instancabile e tenace impegno della presidente Maria De Giovanni, ha organizzato questa articolata iniziativa rivolta a chi è affetto dalla malattia, in collaborazione con Assotur, Associazione operatori turistici marine di Melendugno. L’iniziativa ha il patrocinio della Provincia di Lecce e del Comune di Melendugno.
Il progetto pilota di una spiaggia attrezzate per i disabili affetti da sclerosi multipla, con fisioterapia in mare, ha preso il via a luglio ed è terminato nei giorni scorsi. Il Lido Coiba a San Foca – Roca è stato attrezzato e dotato di tutte gli elementi per realizzare un progetto unico in tutta Italia.
Hanno aderito più di 100 persone e circa 20 hanno avuto continuità per la fisioterapia in mare; non solo salentini, poiché per usufruire della terapia sono arrivate a San Foca anche alcune persone provenienti dal Nord Italia.
Fulcro della progettazione è stata proprio la fisioterapia per le persone con sclerosi multipla, che nel mare possono muoversi liberamente. Attraverso la talassoterapia, cioè la fisioterapia direttamente nel mare, gli utenti hanno potuto sperimentare una libertà che va oltre la disabilità, con l’aiuto e il sostegno costante di uno staff professionale. Sulla spiaggia sono stati sempre presenti, infatti, il fisiatra Franco Farì, il fisioterapista Jacopo Russo, il cardiologo Gabriele De Masi, l’infermiere soccorritore Salvatore Galati, il preparatore atletico Francesco Cola Giorgio. Il progetto ha garantito, inoltre, la fruizione di un pulmino per il trasporto, di uno spazio dedicato medico, di un’isola per l’attrezzatura per la riabilitazione in acqua, di postazioni e accessori studiati ad hoc, di passerelle fino in mare, di spazio ristoro, cabine spogliatoi, con la possibilità di portare i propri amici a quattro zampe.
“Sono felice della buona riuscita del progetto, un’esperienza all’insegna dell’accessibilità intesa come libera condizione di autonomia e sicurezza e del saper coniugare ragioni sociali e socio sanitarie con la capacità di rispondere a un bisogno reale, quello relativo alla libertà pur nella disabilità”, spiega Maria De Giovanni ideatrice dell’iniziativa.
Ed aggiunge: “Il mio obiettivo era ed è quello di scardinare la disabilità spesso isolata nell’ombra della vergogna, di uscire allo scoperto e ci sono riuscita, perché tante persone hanno chiamato per poter aderire. Non pensavo ci fossero tante persone con sclerosi multipla, abbiamo cercato di dare una risposta viva sul territorio e l’idea è stata vincente”.
“Il messaggio che vorrei che arrivasse è che non basta mettere una passerella su un lido e una “Job”, per un disabile è indispensabile l’aiuto vero. Chi da solo potrebbe entrare in acqua su una “Job”? Ricordo che la sedia adatta per stare nel mare ha comunque bisogno di essere sostenuta almeno da due persone. Ecco perché l’idea è quella di arrivare ad un turismo sempre più accessibile, con personale formato anche sui lidi. Il prossimo anno si ripeterà l’esperienza, con le attività svolte tutti i giorni, tre sulla costa dell’Adriatico e tre su quella Jonica. Questo perché il mare è di tutti”, conclude Maria De Giovanni.
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