Un Lecce scarico, sia mentalmente sia atleticamente, subisce la terza sconfitta di fila dopo il raggiungimento dell’agognata promozione in B. I giallorossi dopo la vittoria con la Paganese hanno tirato i remi in barca e anche contro il Padova, nell’ultimo incontro stagionale, hanno offerto una prova insufficiente. La conquista della B è stata davvero stancante, soprattutto perché ottenuta sotto la pressione di un ambiente che attendeva questo risultato da ben 6 anni. I ragazzi di Liverani hanno affrontato i turni di Supercoppa con talmente poca energia da dimostrare di essere stati spremuti al massimo per il raggiungimento della obiettivo principale, ma questo calo, anche mentale, non può non essere un segnale per la società che dovrà effettuare degli innesti importanti per poter consolidare la squadra nella serie cadetta.
Nella formazione ufficiale Liverani (sostituito in panchina dal vice Coppola) inserisce a sorpresa tre difensori centrali, Cosenza (premiato dalla società per aver superato le 100 gare in giallorosso), Marino e Legittimo per un 3-5-2 sperimentale. In avanti si rivede dall’inizio Saraniti in coppia con Di Piazza.
Dopo neppure un minuto di gara, Perucchini è costretto ad un primo intervento per respingere la conclusione di Pulzetti. Da una bella combinazione Mancosu-Di Piazza, il Lecce si fa vedere dalle parti del portiere ospite, ma il tiro della punta da posizione defilata prende solo la rete esterna. Al quarto d’ora il Padova passa in vantaggio con una conclusione da fuori di Cappelletti che piega le mani di Perucchini, colpevole nell’occasione. Al 22’ Di Piazza ha la palla del pareggio, ma spreca malamente solo davanti a Bindi. Occasionissima al 25’ per l’ex Contessa che potrebbe raddoppiare, ma a tu per tu con Perucchini sbaglia con un tiro che fa la barba al palo. Al 37’ è ancora Di Piazza a rendersi pericoloso con un sinistro che si perde alla sinistra di Bindi non lontano dal palo. Saraniti finalmente si fa vedere a 4’ dal termine del tempo con un colpo di testa che va alto.
Nella ripresa girandola di sostituzioni per i giallorossi che tornano al 4-3-1-2 con Mancosu nell’inedito ruolo di terzino destro. Al quarto d’ora il primo attacco significativo del Lecce con Saraniti che da buona posizione non centrava però il bersaglio. Stesso copione per Armellino due minuti dopo che fa capire come il Lecce ci metta buona volontà, ma senza avere le forze per impensierire seriamente il Padova. I veneti, invece, ogni qual volta ripartono, lo fanno in velocità e mettono i brividi alla difesa giallorossa e ai 4200 spettatori paganti. Al 23’ è Perucchini a dire di no ad una conclusione insidiosa di Zambataro, riscattando così parzialmente l’errore sul gol ospite. A 4’ dalla fine un tiro di Mancosu da fuori esce di poco alto sulla traversa.
Al fischio finale, sebbene la sconfitta, il Lecce può festeggiare la fine di un incubo durato troppo tempo con la coppa alzata da capitan Lepore per il successo nel girone C sulle note di Enzo Petrachi e dei Sud Sound System. La serie B è realtà e adesso inizia un nuovo capitolo della storia di questa società.
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