LECCE – L’unità di Ematologia del padiglione Oncologico del “Fazzi” soffre di una “crisi di crescita”. Da anni il reparto diretto dal dr. Nicola Di Renzo continua a garantire visite e terapie quotidiane alle centinaia di pazienti affetti da leucemia, mielomi, tumori linfatici e quant’altro.
Da anni i pazienti salentini evitano i viaggi della speranza verso il nord d’Italia perché trovano qui a Lecce i protocolli e le cure più aggiornate.
Un successo, «paradossale», se si pensa che oggi gli spazi e i servizi non sono più adeguati alle esigenze dei pazienti e qualche volta sono causa di incomprensioni e disagi.
Così come è accaduto lunedì scorso, quando G. D. una giovane signora alla quale è stato effettuato un trapianto, ha riferito del caos che si è venuto a creare nell’ambulatorio e nel day hospital del reparto. Mentre i pazienti, quasi tutti immunodepressi, con la mascherina davanti alla bocca, attendevano di essere chiamati a visita, il personale delle pulizie ha aperto i finestroni per fare asciugare il pavimento. Quel giorno c’era molto vento, per cui nella saletta di attesa stracolma di pazienti, è entrata molta polvere. La signora, temendo per la sua salute, ha pregato gli operatori di evitare di effettuare le pulizie proprio nelle ore di presenza dei pazienti e l’indomani si è rivolta al coordinatore responsabile del servizio. Pare che tra i due sia scoppiato un alterco. Probabilmente a causa dello scontro fra due diverse esigenze. Tanto che la paziente si è rivolta alla presidente del “Centro per il Diritto alla Salute”, dottoressa Rosa Orlando. Del «battibecco» è stato informato con una lettera anche il direttore sanitario della Asl, l’amministratore unico di Sanitaservice e lo stesso primario di Ematologia, dr. Nicola Di Renzo.
«Al di là dell’episodio increscioso – commenta il dr. Di Renzo – noi siamo stati spettatori di una situazione che riguarda il servizio di pulizia della Asl e una paziente. Cosa possiamo fare? Non possiamo certo limitare l’accesso dei pazienti che sono sempre più numerosi».
Le carenze di Ematologia, un reparto distribuito su tre piani, sono state prospettate alla direzione della Asl già a Natale scorso. «Purtroppo – conferma Di Renzo – viviamo situazioni di disagio. Per esempio manca un bagno nell’ambulatorio. Ma questi sono gli spazi. Abbiamo scelto il disagio minore. Anche se per Ematologia c’è sempre stato un “occhio di riguardo” – aggiunge – è comunque innegabile che la Asl soffre di carenza di personale. Anche da noi il personale è insufficiente rispetto al carico di lavoro. In ogni caso il paziente deve essere trattato sempre con molto riguardo e rispetto».Viene da chiedersi: perché non si fa come nelle banche, dove le pulizie vengono effettuate di notte, non quando ci sono i clienti agli sportelli?
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