LECCE – Torna dopo dodici anni al Festival del Cinema Europeo, Jasmine Trinca. Elegante e dall’istintiva naturalezza, l’attrice romana incarna quel prototipo di artista dai modi garbati ma schietti, che incanta.
Reduce da un anno pieno di grandi soddisfazioni grazie alla splendida prova attoriale nel film “Fortunata” (Margaret Mazzantini, 2017), Jasmine Trinca parla del paradigma femminile all’interno del cinema italiano, soffermandosi sull’importanza di sdoganare il ruolo delle registe donne, che negli ultimi anni stanno ottenendo riconoscimenti a livello internazionale, ad esempio con il successo di Laura Bispuri a Berlino con il suo secondo film, o di Valeria Golino in concorso al Festival di Cannes.
Per l’attrice il riconoscimento del lavoro femminile svolto nel cinema, e dell’Impegno profuso da tante generazioni di donne che si formano nelle scuole di cinema italiane, non è soltanto una questione di diritti sociali, ma un tentativo di portare nuova linfa vitale ad un intero mondo.
Essere donna ed interpretare una donna: facce diverse della stessa medaglia. Nella sua carriera ha ricoperto tutta una serie di ritratti femminili emblematici e complessi, dalle mille sfaccettature. Jasmine Trinca afferma di preferire interpretare in maniera personale i ruoli biografici, evitando la riproduzione degli aspetti più esteriori per concentrarsi sul carattere della persona.
Una carriera ricca di soddisfazioni ma ancora in divenire, con mille possibilità diverse per influenzare il cinema italiano; ma a chi le chiede se pensa a fare il salto e passare anche lei dietro la telecamera, l’attrice risponde nel suo modo schietto: per fare cinema bisogna avere una visione precisa e una storia da raccontare. E per il momento lei non ce li ha.
Photogallery a cura di Andrea Stella
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