LECCE – Dal centrodestra al centrosinistra il passo è breve. Dopo aver siglato nella tarda serata di ieri il Patto per la città che di fatto rappresenta una ciambella di salvataggio per il sindaco Salvemini e i suoi compagni di ventura, Laura Calò, Paola Gigante e Antonio Finamore provano ad allontanare dubbi e sospetti: “Lo abbiamo fatto con onore e senza rivendicare alcuna poltrona perché ciò che ci interessa veramente sono obiettivi concreti da realizzare e non incarichi da assegnare. I contenuti dell’accordo, i punti programmatici indicati sono la risposta più chiara a chi si domanda le ragioni di una scelta politicamente impegnativa ma che abbiamo assunto con consapevolezza e responsabilità”. E ancora: “Il Patto per la città definisce una maggioranza di scopo e a termine, scaduto il quale ci sentiremo liberi di intraprendere i percorsi politici più coerenti con le nostre idee”. Fine delle trasmissioni. Cambiando canale, però, il tenore e il contenuto delle dichiarazioni sono diametralmente opposte. Una valanga di accuse si abbatte sui tre ex consiglieri di centrodestra. “Un salto della quaglia degno della migliore, vecchia politica”. Così il segretario cittadino di Forza Italia Cristian Sturdà definisce l’accordo siglato con Salvemini. Si parla apertamente di tradimento: “Tre consiglieri che fino a poche ore fa giuravano lealtà al gruppo di appartenenza – e grazie al quale oggi possono fregiarsi dell’appellativo di ‘Consigliere’ – hanno di fatto voltato le spalle ai loro colleghi, ai loro alleati in campagna elettorale e soprattutto ai loro elettori. Ora tutto si spiega: altre che firma mancante per improvvisi viaggi all’estero”. Si è trattato solo di ”manovre di vero e proprio calciomercato (nulla di più becero in politica) che alla fine sconfessano il voto espresso dai cittadini leccesi e persino il verdetto del Consiglio di Stato che ha consegnato alla Giunta Salvemini-Delli Noci un’anatra zoppa, ma guarita con mistiche operazioni di cure alternative”.
“Il sindaco Salvemini – aggiunge la consigliera comunale di Forza Italia, Federica De Benedetto – al primo turno ha preso il 28.90%. Al secondo turno venne eletto con il 54.76% grazie all’alleanza con un ex assessore di centrodestra. Oggi, grazie all’accordo con tre consiglieri eletti nella squadra del centrodestra, chiede di sopravvivere fino al 2020 per andare alle elezioni assieme alle regionali. Personalmente, resto dove i miei elettori mi hanno eletta: all’opposizione di questa giunta”.
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