Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Salvatore Piconese, candidato alla Camera dei Deputati al Collegio Uninominale di Casarano-Nardò per Liberi e Uguali.
“Il Mezzogiorno è scomparso dal dibattito politico e dall’agenda di Governo. Riportarlo al centro non significa rilevarne la sua esistenza, ma soprattutto monitorarne i problemi, verificarne le prospettive e cercare vie d’uscita credibili e concrete. Gli ultimi dati sulla sanità evidenziati da Cittadinanza Attiva – Tribunale per il Malato testimoniano di una situazione assai difficile che conferma l’evidente gap tuttora esistente tra Nord e Sud, un divario destinato peraltro ad allargarsi se non si interviene in maniera tempestiva ed efficace.
La nostra Regione purtroppo è fanalino di coda in diversi aspetti: a cominciare dalle strutture di oncologica medica e da radioterapia, per non parlare del numero dei Centri per l’autismo e dei Centri per l’Alzheimer e dei tempi di arrivo dei mezzi di soccorso. Insomma, ci sono ancora due Italie, una che cammina spedita e l’altra che arranca e fa fatica a vedere la luce.
Eppure basterebbe rileggere la Costituzione e dargli sostanza, a cominciare dall’articolo 117. E allora è proprio da lì che dobbiamo ripartire, dalle evidenti diseguaglianze esistenti nel Paese per assicurare a tutti l’accesso alle cure, basti pensare che dodici milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi per gli alti costi delle prestazioni sanitarie. Occorre riorganizzare e rafforzare l’intero sistema sanitario. Liberi e Uguali intende avviare un Piano triennale di rafforzamento del personale dipendente, stabilizzando i lavoratori precari e razionalizzando collaborazioni esterne e appalti di servizi. Sarebbe un passo significativo per assicurare al Paese una sanità efficiente ed equità”.
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