GUAGNANO – Domenica 28 gennaio (ore 21.00 – ingresso libero) a Guagnano, in provincia di Lecce, arriva La Répétition – Orchestra Senza Confini, progetto musicale diretto da Claudio Prima e Giovanni Martella in co-produzione con le Manifatture Knos, che unisce musicisti italiani e africani per proporre un viaggio aperto seguendo le musiche del West Africa.
L’appuntamento, che vedrà anche la presenza di artisti di strada, è promosso dal Comune di Guagnano e rientra nel progetto “Vignaculture” per “Il Suono illuminato” in occasione dell’accensione della Focàra guagnanese, rituale festivo legato al fuoco che si svolge in occasione di Sant’Antonio Abate e che è espressione del patrimonio storico e culturale del territorio. L’evento si ripete da anni e vede l’accensione di tralci di vite legati in fasci, ottenuti dalla potatura delle vigne, attorno a cui si riunisce la comunità.
Esplorare il sound del nuovo Salento crocevia di popoli, tracciare il cerchio di una nuova comunità attraverso l’energia potente di ritmi e note meticci, così nasce l’Orchestra Senza Confini de La Répétition il cui cuore pulsante è una potente sezione ritmica di djembe, ngoma, dundun e altri tamburi per una performance colorata da una altrettanto ampia sezione fiati, insieme a balafon, kamele ‘ngony e altri strumenti originali che raccontano il suono dell’Africa, ibridati con tamburello a sonagli, organetto e altri suoni della tradizione salentina.
Un viaggio in Burkina Faso, Mali, Senegal, Costa d’Avorio, luoghi dove la musica è lingua madre, pratica quotidiana della vita di comunità, ombelico delle note del mondo disseminatesi con la diaspora in più continenti, e divenute poi blues e jazz, rumba, reggae e innumerevoli altri generi.
Il momento musicale in Africa viene ancora oggi vissuto come dimensione collettiva, liberatoria e pubblica, quasi indispensabile nella vita giornaliera, una necessaria evasione dalla frenesia e dall’esasperazione della quotidianità. La Répétition tenta di ricreare la stessa situazione, cerca di risvegliare l’amore per la musica intesa come dono dell’uomo all’uomo e permette a chiunque ne abbia la voglia di condividersi, mescolarsi e sperimentarsi nella musica e nella danza.
“Qui, dove i punti cardinali delle nostre provenienze si incrociano – dicono i musicisti dell’orchestra – in un territorio che già da tempo parla lingue diverse, noi vogliamo esplorare questo suono nuovo che racconta di noi. Vogliamo sondare il centro magnetico della nostra identità pulsante, in movimento, di questa lingua madre plurale. In questo cerchio è il nostro Salento, una terra aperta, senza confini”.
Facebook
Instagram
RSS