SALVE – “Hanno dimostrato di conoscere la Costituzione italiana molto bene – ha detto Cataldo Motta rivolgendosi agli studenti dell’istituto comprensivo di Salve – ora sarebbe il caso la studiassero anche gli adulti”. Sono sufficienti queste parole dell’ex Procuratore Generale della Repubblica per testimoniare il grande successo ottenuto dalla manifestazione promossa dal Comune di Salve che ha sposato il progetto ideato e scritto dalla giornalista Valeria Coi “La nostra Costituzione, da 70 anni il nostro patto per la vita”, che si è svolto nelle scuole da ottobre a dicembre, in occasione dei 70 anni della Costituzione, con la collaborazione dei docenti. Sono state coinvolte le classi uscenti dei tre gradi di scuola: materna, primaria e secondaria di primo grado. Il 27 dicembre, giorno della promulgazione della Carta, una grande manifestazione a Ramirez, a Salve, ha coinvolto tutti i cittadini e i genitori che hanno potuto conoscere le attività svolte nella scuola mirate a educare attraverso i principi della Costituzione. I bambini e le bambine e i ragazzi e le ragazze hanno prima posto le loro personali domande agli intervenuti: Cataldo Motta, già Procuratore Generale della Repubblica, Nicola D’Amato, Sostituto Procuratore Generale della Repubblica, Imerio Tramis, Sostituto Procuratore della Repubblica al Tribunale dei Minorenni, Antonio Gabellone, Presidente Provincia Lecce, Mauro Giliberti, giornalista Porta a Porta Rai 1, Filomena Giannelli, dirigente istituto comprensivo Salve e Silvia Romano, consigliera regionale della Consulta Femminile, mediatrice familiare nei Cav. Con grande spontaneità hanno chiesto: “Perché devo rispettare per forza le regole a scuola?”, rivolta alla dirigente Giannelli; “Che cosa può fare un bambino se viene trattato male?” hanno chiesto a Tramis; a D’amato: “Ma anche noi bambini siamo cittadini? Davvero abbiamo dei diritti?”; e ancora Giliberti: “Cosa significa che abbiamo la libertà di esprimerci liberamente? Che possiamo dire sempre quello che pensiamo senza preoccuparci di nulla?”; A Gabellone: “Ma poi, quando i grandi votano, perché quelli che perdono devono accettare il verdetto della maggioranza?”; a Silvia Romano: “Ma è vero che la donna è l’uomo sono uguali per la Costituzione?” ed infine a Cataldo Motta: “Ma lei rispetta sempre le regole? Secondo lei, abbiamo dimenticato qualche regola?”.
Domandi semplici e a tratti disarmanti per una “lezione” dal palco per bambini e adulti.
Poi i bambini della scuola dell’infanzia hanno aperto lo spettacolo, mettendo in pratica i Principi Fondamentali della Costituzione attraverso l’attività ludica, mettendo in atto due giochi: il gioco dello specchio e quello del saluto. Con il gioco dello specchio in maniera speculare facevano gli stessi movimenti, liberamente, guardandosi negli occhi, promuovendo il concetto di uguaglianza; con il gioco del saluto hanno inventato dei saluti che erano fatti solo di gesti e mei di parole, con gli abbracci, le manine, la fronte, le spalle, le ginocchia ecc… per promuovere il concetto di rispetto verso l’altro a prescindere dalla lingua che parliamo e da come sappiamo o possiamo esprimerci. L’obiettivo è stato quello di aiutare i bambini e le bambine a favorire il rispetto della persona e cittadinanza prendendo come riferimento gli articoli 2 e 3 della Costituzione. E cioè quelli che riguardano i diritti inviolabili dell’uomo e i doveri di solidarietà e quello altrettanto importante che riguarda la pari dignità sociale dei cittadini e quindi dei bambini, per promuovere il principio di uguaglianza.
La scuola primaria ha preso parte all’attività “Se chiamo un diritto risponde un dovere”, hanno perciò disegnato sia i diritti che i doveri dopo averli individuati nella discussione in classe e averli scelti con votazione, per maggioranza. Hanno prima assimilato il concetto di diritto e di dovere parlandone e confrontandosi in classe, fino ad arrivare alla definizione da loro data: diritto: è una cosa che mi devono dare o farmi fare; dovere: è una cosa che devo proprio fare. Hanno così individuato e poi disegnato diritti e doveri come: “Ho il diritto di avere degli amici; ho il dovere di non escludere nessuno”.“Ho il diritto di vivere in un ambiente pulito; ho il dovere di non sporcarlo”. “Ho il diritto di esprimermi liberamente; ho il dovere di raccontare la verità”. “Ho il diritto di non essere offeso da nessuno; ho il dovere di non offendere nessuno”, e via discorrendo.
I ragazzi e le ragazze della scuola secondaria di primo grado hanno preso parte al laboratorio di teatro curato dall’Associazione Filarmonica Città di Gallipoli, con la regia di Luigi Bottazzo e i testi di Lola Giuranna, inscenando una situazione verosimile in cui tutta la scolaresca è in un cinema e ci resta bloccata a causa di una manifestazione di alcuni lavoratori che sono stati licenziati; da lì, insieme al preside, interpretato dal sindaco di Salve Vincenzo Passaseo che ha recitato con loro e preso parte ai laboratori con loro, scaturiscono una serie di riflessioni sul concetto di repubblica, di democrazia, di lavoro, di accoglienza dello straniero ecc… che i ragazzi affrontano tra di loro trovando soluzioni mettendo in pratica i Principi Fondamentali della Carta.
La manifestazione si è chiusa con la lettura da parte dei ragazzi e delle ragazze dei primi 12 articoli della Costituzione italiana sulle note del Nabucco (“Va pensiero”) di Verdi.
“E’ stata un’esperienza importante anche per me – ha dichiarato il sindaco Passaseo – stare con i ragazzi, vivere la Costituzione con loro, ricordane i Principi insieme, misurarsi i durante le prove e la rappresentazione, condividere anche l’emozione del palco, è stato molto importante per loro e per me. Era giusto che anche io, che rappresento l’istituzione in questa comunità – continua il sindaco – lavorassi con loro. I ragazzi e le ragazze – conclude – devono sapere e sentire che le istituzioni sono accanto a loro e che ci sono per aiutare e proteggere i cittadini e quindi anche loro”.
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