Dal 7 al 9 dicembre farà tappa a Lecce il Giro d’Italia delle donne che fanno impresa, un roadshow nazionale promosso da Unioncamere che si snoderà sul territorio nazionale con il contributo delle Camere di Commercio e dei Comitati per la promozione dell’imprenditoria femminile.
Giovedì 7 dicembre, al Castello Carlo V a Lecce, alle ore 15.30, la manifestazione si aprirà con un seminario dal titolo “Imprenditrici 4.0”, incentrato sul tema del digitale e delle opportunità di sviluppo che lo stesso offre alle imprese locali. La digitalizzazione declinata di genere e raccontata dagli stakeholder che interverranno. Dopo i saluti del Presidente Prete e del Sindaco di Lecce Carlo Salvemini, prenderà la parola Tiziana Pompei Vice Segretario Generale di Unioncamere, Francesco De Giorgio Segretario Generale della Camera di Commercio illustrerà il Punto Impresa Digitale. Le nuove opportunità di finanziamento e di crescita 4.0 saranno illustrate da Simone Intermite Digital Tutor Google e Unioncamere per il progetto Eccellenze in Digitale. Seguirà la relazione di Cinzia Mappa Web Project Manager di Scirocco Multimedia che illustrerà le nuove opportunità offerte dal commercio elettronico. Il seminario sarà animato dal dibattito fra le Presidenti dei Comitati per l’imprenditoria femminile di Puglia alla presenza del Rettore di Universitas Mercatorum Giovanni Cannata. Modererà i lavori Floriana Dell ‘Orco Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Lecce. Alle 18.30 si terrà la premiazione della vincitrice del Premio Imprenditrice Salentina dell’anno con la presenza di Serenella Molendini, consigliera nazionale di parità supplente.
Nei due giorni successivi il Castello rimarrà aperto ai visitatori per venire a scoprire e conoscere le produzioni e le tipicità delle 30 imprenditrici a cui la Camera di commercio riserva un desk per esporre il loro saper fare al femminile. Obiettivo dell’iniziativa è quello di informare le imprenditrici e offrire strumenti formativi a chi aspira a diventarlo, dare visibilità alle dinamiche che riguardano l’occupazione femminile e creare consenso sul tema delle pari opportunità; ma la tre giorni è anche una occasione per far conoscere le bellezze del patrimonio artistico leccese e veicolare il territorio e le sue ricchezze.
L’imprenditoria femminile nella provincia di Lecce è ormai un’importante realtà che negli ultimi anni ha accelerato il suo trend di crescita: quasi 500 imprese femminili in più nell’arco di tre anni, questi gli ultimi dati che emergono dall’analisi dei numeri rinvenienti dal registro delle imprese, scaturiti dal confronto tra i dati al 30 settembre scorso con quelli dello stesso periodo del 2014. I dati del registro delle imprese mostrano una crescente presenza delle donne nel sistema imprenditoriale salentino: al 30 settembre 2017 sono 16.318 le imprese capitanate da una donna, tre anni prima erano 15.825, aumentate del 3,1%, crescita doppia rispetto alle imprese globali (+1,5%). Il tasso di femminilizzazione nella provincia di Lecce, cioè la percentuale di imprese rosa sul totale imprese, è del 22,4% (in leggero aumento rispetto all’analogo periodo del 2014 +22%) leggermente superiore a quello medio nazionale (21,8%) e leggermente più basso di quello medio regionale (23,1%). Nell’ambito della regione Puglia le province di Foggia (26,1%), Taranto (25,5%) e Brindisi (22,9%) detengono un tasso di femminilizzazione più elevato di quello della provincia salentina, mentre la provincia barese si attesta al 21,2%. Nell’arco del triennio considerato ad aumentare di più sono state le imprese rosa delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+188) e le altre attività dei servizi per la
persona (+102). Tutti i settori economici evidenziano una crescita ad eccezione del commercio (-159) e delle attività manifatturiere (-33). Analizzando la presenze delle donne nei vari settori economici , è evidente le netta inclinazione in alcuni ambiti, primo tra tutti le altre attività di servizi che comprendono i servizi per la persona (tra cui attività di lavanderia, parrucchieri, centri estetici, ecc.) settori in cui oltre 45 imprese su 100 sono gestite da donne (1.526 su 3.373). Altro settore ad alta partecipazione di imprenditrici è quello della sanità, che comprende servizi per anziani, asili nido, laboratori analisi cliniche, centri di medicina estetica, ecc., su 100 imprese 40 sono gestite da donne, in valore assoluto sono 268 aziende su 674. Ci sono infine settori in cui la componente femminile è del tutto marginale: l’edilizia, in cui il tasso di femminilizzazione è del 5,5%, e il comparto estrattivo, nel quale sono annoverate solo 4 imprese capitanate da donne (6,6%). Confrontando i tassi di femminilizzazione settoriali della nostra provincia con quelli nazionali, si osserva a livello locale una maggiore presenza delle donne in alcuni settori, come nell’ambito delle attività finanziarie, in cui nella provincia di Lecce si osserva un tasso di femminilizzazione del 28,1% contro un dato medio del 21,5%, analogo discorso per le attività immobiliari, ambito in cui ogni 100 imprese 23,3 sono gestite da donne contro le 20,5 a livello nazionale. Anche per le attività professionali, scientifiche e tecniche (19,8% contro 18,2%) e il settore dell’istruzione (31,9% contro 29,8%) si osservano percentuali più elevate rispetto al dato medio nazionale. L’analisi dei dati comunali evidenzia, considerando i valori assoluti, una crescita delle imprese femminili nei centri di maggiore dimensione, primo tra tutti il comune di Lecce che, nell’arco di un triennio, registra 196 imprese rosa in più, seguito da Gallipoli (+40), Otranto (+39) e Nardò (+35). Considerando invece i valori relativi che tengono conto della numerosità della base imprenditoriale femminile, sono i piccoli centri a registrare le migliori performance. In pole position il comune di Diso che, da settembre 2014 a settembre 2017, registra un incremento delle imprese gestite da donne del 24,4% seguito da Nociglia (17,1%) e Surano (15,2%).
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