FRANCAVILLA FONTANA – Avrebbe potuto avere conseguenze molto più disastrose l’incidente che nella mattinata di lunedì si è verificato sul tratto stradale che da Taranto conduce a Brindisi, a pochi metri dallo svincolo per Francavilla Fontana centro. Un cellulare della Polizia Penitenziaria, proveniente da Matera e diretto a Lecce, in seguito allo scoppio di uno pneumatico, si è dapprima ribaltato per poi terminare rovinosamente la sua corsa impattando il guardrail.
Bilancio: tre feriti (due agenti ed il detenuto), immediatamente soccorsi e condotti in codice rosso presso il vicino nosocomio “Perrino” a Brindisi. Al momento, uno degli agenti, versa ancora in gravi condizioni.
L’episodio, l’ennesimo, certifica – secondo il sindacato Osapp – la disastrosa condizione in cui versa il Corpo di Polizia Penitenziaria costretto, obtorto collo, all’utilizzo di mezzi oramai obsoleti e che compromettono l’ordinario esercizio posto al trattamento, alla custodia o al trasporto dei detenuti.
Caustico il commento del delegato Regionale Osapp, Lorenzo Matarazzo. “Purtroppo le scorte della Penitenziaria, non da ora, devono fare costantemente i conti, oltre che con la fin troppo nota emergenza carceraria e la carenza dell’organico, anche con la fatiscenza dei mezzi spesso privi di quella ordinaria manutenzione o revisione che, secondo quanto stabilito dalle leggi dello Stato, dovrebbe essere garantita oltre che obbligatoria”. Gli fa eco il Vice Segretario Regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Ruggero Damato che torna a chiedere, con fermezza ed insistenza, l’istituzione di una Commissione Parlamentare d’inchiesta chiamata a far luce sulle criticità del sistema carcerario e dell’organismo che lo amministra (Dap). “È solo grazie al senso dello Stato ed alla totale abnegazione degli agenti – dichiara Damato – se ad oggi vengono ancora garantiti i servizi cui il nostro corpo è preposto. Ma a che prezzo?”. E conclude: “Torno, perciò, a chiedere maggiore attenzione da parte della politica e, ove possibile, chiedo un confronto pubblico con chi ci governa. Per molto tempo, infatti, si è rimasti sordi e ciechi rispetto alle istanze che da anni sono in attesa di ascolto. Ora la misura è colma”.
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