LECCE – Tutti attorno allo steso tavolo: Università del Salento, Università africane di El-Tarf e Annaba (Algeria) e l’Università Mohammed V di Rabat in Marocco. Oggetto: trovare un ‘intesa sul progetto di portare Erasmus verso l’Africa. L’occasione è offerta da un incontro che si è svolto durante la “Città del Libro” di Campi Salentina
Il tema del confronto, dunque, è stato il progetto di un Erasmus con le Università del Nord Africa e del Mediterraneo. Un’idea nata proprio in seno alla “Città del libro” che da quest’anno è dedicata ad Abramo, riferimento culturale unificante capace di far dialogare le culture, le letterature e i popoli che abitano l’area mediterranea e africana. Nel progetto, che muove i primi passi, non solo la cooperazione dell’Università del Salento con le Università degli Stati del nord dell’Africa, ma anche con tutti i paesi del bacino del Mediterraneo per creare una collaborazione che abbracci tutti i settori, da quelli scientifico-tecnologici a quelli economico-giuridici, fino a quelli umanistico-sociali. Obiettivo: creare, attraverso lo scambio di studenti e docenti, un dialogo interculturale che diventi il simbolo di una cultura cosmopolita, capace di superare pregiudizi, steccati e barriere e di sviluppare opportunità e solida cooperazione. Con lo sguardo che dal Sud si rivolge verso il Sud, dopo l’incontro, atto a stabilire i termini generali del progetto, che potrebbe diventare in breve tempo un protocollo d’intesa, i rappresentanti delle quattro università, hanno sottoscritto simbolicamente una dichiarazione d’intenti con la quale si sono impegnati a sottoporre il progetto alla valutazione ed all’approvazione degli organi di governo dei rispettivi Atenei, perché possa diventare operativo nel più breve tempo possibile.
“L’obiettivo è lavorare insieme per creare una rete delle Università che si affacciano sul Mediterraneo – ha spiegato il prorettore vicario dell’Università del Salento, Domenico Fazio – Non partiamo da zero. Con le Università di El-Tarf e Annaba abbiamo già delle collaborazioni avviate in ambito scientifico, vogliamo consolidarle e cominciare un percorso che comprenda anche l’area umanistica e quella economico-giuridica. Nei prossimi tre anni, questo il periodo che la Città del Libro dedicherà al tema del Mediterraneo, coinvolgeremo Università in Grecia, Albania, Croazia e tante altre, così da costruire una vasta rete di interlocutori. Non solo scambio di docenti, come è avvenuto in passato, ma di studenti e dottorandi, perché il dialogo si allarghi anche alla ricerca e alla didattica”.
“Investire sul dialogo tra i giovani è fondamentale per noi e il vero ponte sono proprio i libri e la cultura – ha dichiarato Loredana Capone, assessore all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia – In quest’ottica l’alleanza che oggi ci impegniamo a realizzare è uno strumento straordinario perché consente non solo l’incontro e il confronto tra culture e talenti, ma anche di investire in formazione. E su questa cooperazione costruiremo altri strumenti: dal cinema al teatro, alla promozione del territorio”.
“In passato per noi esisteva solo il Marocco, il Maghreb e la Francia. Leggevamo solo Stendhal e Maupassant. L’umanesimo, il rinascimento, gli scrittori italiani erano sconosciuti – ha affermato Zakaria Boudhim dell’Università di Rabat in Marocco – Oggi abbiamo imparato ad allargare la nostra cooperazione con i paesi del nord del Mediterraneo perché vogliamo andare lontano e crediamo che non sia possibile da soli. Siamo felici di questo progetto che prevede una mobilità orizzontale e verticale fino a comprendere le attività parauniversitarie, perché sappiamo che solo i nostri giovani sono capaci di correggere l’immagine che abbiamo gli uni degli altri, di andare oltre gli stereotipi”.
“L’incontro rappresenta l’ennesimo passo avanti verso una collaborazione già esistente con l’Università del Salento – ha detto Djelloul Radia dell’Università di El-Tarf – Ci auguriamo che questa dichiarazione d’intenti non resti sulla carta, ma diventi presto concreta e fattiva per sviluppare insieme anche quelle discipline che fino ad oggi non hanno avuto un respiro internazionale”.
“Trasmetterò questo progetto al ministero algerino della cultura – ha promesso Aicha Beya Mammeria dell’Università di Annaba. – Sarà un aiuto importante per raggiungere in breve tempo l’obiettivo di cooperazione internazionale anche in ambito umanistico”.
“Questo Erasmus verso l’Africa sembrava un sogno impossibile da realizzare – ha ammesso il direttore artistico della “Città del Libro”, Alessandro Valenti – È un progetto unico in tutta Europa che vede la Città del libro anche come un luogo dove ci si interroga per costruire progetti reali”.
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