ROMA – Il Consiglio di Stato decide di non decidere. E dà appuntamento a tutti al prossimo 8 febbraio. L’atteso pronunciamento dei giudici di Palazzo Spada sulla destinazione del premio di maggioranza, ad oggi assegnato al sindaco Salvemini e alla coalizione che lo ha sostenuto nelle amministrative di giugno, finisce con un nulla di fatto. Uno 0 a 0, per dirla in termini calcistici, che in buona sostanza regala un sorriso al centrosinistra e al primo cittadino leccese. Fino a quella data, infatti, la composizione del Consiglio comunale non si tocca. Niente “anatra zoppa”, dunque, almeno per ora: il centrosinistra continuerà ad avere la maggioranza in aula consiliare potendo contare su 17 consiglieri. Resta congelata anche la sentenza del Tar di Lecce che aveva invece assegnato al centrodestra il premio di maggioranza sovvertendo gli esiti della Commissione elettorale.
I giudici della terza sezione del Consiglio di Stato non hanno inteso pronunciarsi nel merito delle vicende riguardanti i Comuni di Lecce e di Avezzano – dove si registrava la stessa anomalia elettorale – ma con un’ordinanza hanno accolto l’istanza cautelare e hanno sospeso l’esecutività della sentenza impugnata. Secondo Palazzo Spada per “l’approfondimento della ricostruzione giuridica della interpretazione letterale, logica e sistematica, conforme a costituzione, dell’art. 73 comma 10 occorre un approfondimento nel merito”.
Ora si ricomincia, dunque. C’è da capire come si muoveranno a questo punto i consiglieri di centrodestra che da tempo continuano a parlare di Consiglio comunale “abusivo e illegittimo” non partecipando in aperta polemica politica ai lavori in aula.
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