GALLIPOLI – L’ospedale di Gallipoli è il 28° Centro pugliese abilitato alla prescrizione di farmaci contro l’Epatite C. La Commissione Tecnica Regionale Farmaci (CTRF) nei mesi scorsi ha inserito l’Unità Operativa di Medicina Interna gallipolina tra i centri autorizzati, un riconoscimento che arriva al termine di un iter complesso e alla luce della ridefinizione, da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), dei criteri di trattamento per la terapia dell’Epatite C cronica con i nuovi farmaci ad azione antivirale diretta di seconda generazione.
Elaborati nell’ambito del Piano di eradicazione dell’infezione da HCV in Italia, i nuovi 11 criteri abbracciano gran parte dei malati, anche i tanti asintomatici che fino a poco tempo fa non rientravano nei criteri di inclusione per beneficiare della terapia antivirale. Inoltre, sono compresi tutti gli operatori sanitari infetti da HCV ed i pazienti con coinfezione HCV ed HIV o HCV ed altre malattie croniche del fegato, diabete, obesità. Si allargano, in sostanza, le maglie dell’accesso alle cure e Gallipoli diventa un punto di riferimento per molti pazienti, andando ad affiancare e potenziare l’attività degli altri quattro centri della ASL Lecce (gli ospedali di Lecce, Scorrano, Galatina e Casarano).
L’Unità operativa di Gallipoli è diretta dal dottor Luigi Ria e può contare sul contributo del dottor Francesco Felline, specialista in Epatologia che per un decennio ha lavorato presso l’istituto di Semeiotica Medica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “S. Orsola-Malpighi” di Bologna, seguendo circa 200 pazienti con epatite cronica.
«Un’importante esperienza clinica – spiega il direttore medico dell’Ospedale di Gallipoli, Egidio Dell’Angelo Custode, che si è adoperato per l’accreditamento del centro prescrittore – e di gestione degli eventi avversi alla somministrazione dei farmaci che, a maggior ragione, è un patrimonio della nostra Unità Operativa che, nel tempo, ha seguito numerosi pazienti in cura presso l’Azienda ospedaliera bolognese». Una buona notizia per tanti pazienti che, finalmente, potranno essere seguiti direttamente a Gallipoli, senza essere costretti a spostarsi altrove per poter usufruire delle terapie a base di farmaci antivirali di cui hanno bisogno.
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